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[No Tav] 11 aprile no tav in ogni città!

10-Apr-12

CALENDARIO work in progress

ALBA 11 aprile ore16.30 via Vittorio Emanuele angolo via Paruzza

BASSANO DEL GRAPPA 11 aprile ore 18.00 stazione dei treni

BARCELLONA ore 18.00 Consolato italiano C/Mallorca, 270 España

BERGAMO 11 aprile dalle ore 14.00 alle ore 20.00 piazzale stazione ff.ss.

BIELLA 11 aprile ore 17.30 davanti Esselunga

BRESCIA 10 aprile ore 20.45 assemblea al magazzino 47

CREMONA 11 aprile ore 17.00 piazza Roma

CUNEO 11 aprile ore 17.00 piazzale stazione ferroviaria

DESENZANO DEL GARDA 11 aprile ore 18.00 piazza Malvezzi

ERCOLANO 11 aprile ore 18.00 piazza pugliano

FANO 11 aprile ore 17.30 via Serravalle 16

FIRENZE 11 aprile ore 18.00 ponte al pino (di fronte al cantiere tav)

FORLÌ 11 aprile ore 17.00 stazione ferroviaria

L’AQUILA 11 aprile piazza Regina Margherita presidio informativo nel pomeriggio

LA SPEZIA 11 aprile ore 17.00 stazione centrale

LUCCA 11 aprile ore 17.30 piazza S.Michele

MANTOVA 10 aprile ore 21.00 via chiesa nuova 10

MASSA CARRARA 11 aprile ore 15.00 piazza della stazione

MILANO 11 aprile ore 18.00 piazzale cadorna

NAPOLI BOSCOREALE 11 aprile ore 20.30 rotonda di via panoramica

NOVI LIGURE 11 aprile ore 17.00 piazza collegiata

NUORO 11 aprile ore 18.30 piazza Sardegna (quadrivio)

PADOVA 11 aprile ore 18.00 piazza delle Erbe 12 aprile ore 17.00 in bici da via Marzolo

PALERMO 11 aprile ore 16.30 corteo partenza ore 16.30 teatro Massimo

PARMA 11 aprile ore 17.30 via repubblica (in fronte a questura)

PINEROLO 11 aprile ore 18.00 piazza Facta

PISTOIA 11 aprile ore 10.00 piazza Duomo (davanti prefettura) ore 16.00 piazza Gavinana (a seguire lezione prof. Cancelli no tav velle di Susa)

PORDENONE 11 aprile ore 17.30 viale Mazzini davanti stazione ferroviaria

REGGIO EMILIA 11 aprile ore 17.30 rotonda antistante cantiere tav della stazione Mediopadana

ROMA 11 aprile ore 17.00 piazzale Tiburtino (altri appuntamenti su romanotav.info)

ROVIGO 11 aprile ore 15.00 piazza matteotti

SAVONA 13 aprile ore 17.30 piazza Sisto IV

SALERNO 11 aprile ore 18.00 stazione ferroviaria

SIRACUSA 11 aprile ore 18.00 largo XXV aprile

TORINO 11 aprile ore 18.00 piazza Castello (per tutta la giornata infopoint alla tenda del presidio ascoltateli)

TORTONA 11 aprile ore 17.30 via Emilia angolo via Carducci (sotto i portici)

TRENTO 11 aprile ore 18.00 piazza Duomo

TRIESTE 11 aprile ore 17.30 via delle Torri (dietro p.s. Antonio)

UDINE 11 aprile ore 17.30 piazzale della stazione (viale europa unita)

VENEZIA 11 aprile ore 16.00 campo San Giacomo

VERCELLI 11 aprile dalle ore 10.00 alle 19.00 piazza Cavour

[Bologna] Fuga e furti dal Cie di Bologna

10-Apr-12

Il fuoco che cova perennemente sotto la cenere, rabbia e disperazione compresse, è di nuovo divampato al Cie di via Mattei, la struttura in cui migranti senza permesso di soggiorno o senza identità certa possono essere trattenuti per mesi, fino a un anno e mezzo. Alcuni stranieri rinchiusi nel centro all’ora di pranzo si sono divisi in gruppetti e hanno scalato la recinzione in più punti. Tre maghrebini sono riusciti a calarsi dall’altra parte e a sparire prima che accorressero carabinieri e poliziotti, in aiuto ai colleghi del presidio interno. Dentro, approfittando della confusione, altri immigrati hanno preso possesso dello spaccio e hanno arraffato cibi, sigarette e schede telefoniche. Una sorta di “esproprio”, Un problema nel problema. Gli operatori della Misericordia, gestore del centro, con le proprie forze non sono in grado di recuperare la roba sottratta.

Fonte (purtroppo) Repubblica 6 aprile 2012

[Roma] 11 Aprile No Tav

08-Apr-12

ANCORA UN ALTRO TEOREMA: PERQUISIZIONI PER 270bis E 280

08-Apr-12

Con qualche giorno di ritardo, diffondiamo quanto avvenuto nella mattinata del 29 marzo, quando i ROS di Roma e Perugia, sotto gli ordini della p.m. Manuela Comodi, hanno effettuato perquisizioni a carico di quattro compagni e delle rispettive abitazioni (Pisa e provincia, provincia di Chieti, Brescia, Genova, Catania, e Ravenna), alla ricerca della solita associazione sovversiva. In attesa di capirne di più, inoltriamo il comunicato da culmine.noblogs.org, insieme a parolearmate.noblogs.org, ritenuto snodo centrale dell’inchiesta:

Il 29 marzo 2012 la procura di Perugia, con un’indagine a carico della
p.m. Comodi, ha dato il via ad un’operazione repressiva in grande stile
nei confronti di 4 compagni anarchici.
Perquisizioni domiciliari a Pisa e provincia, in provincia di Chieti, a
Brescia, a Genova, a Catania, a Ravenna ed in altre località. Non ancora
abbiamo un quadro completo, ma ci risulta che 2 compagni, dopo la
perquisizione sono stati condotti in maniera coatta presso la caserma
dei ROS di Perugia e sottoposti ad interrogatorio da parte della p.m. I
compagni si sono avvalsi della facoltà di non rispondere ed in nottata,
dopo un sequestro di persona di oltre 22 ore, sono stati rilasciati.
Le accuse: 270bis e 280, quest’ultimo proprio per la natura eversiva
dell’associazione a delinquere. Da segnalare che a questa operazione
hanno partecipato carabinieri del ROS di Perugia, del reparto
ANTIEVERSIONE di Roma e del reparto INDAGINI TECNICHE di Roma. Oltre al
solito materiale informatico e cartaceo, sono stati sequestrati oggetti
quali: mollette per stendipanni, lampadine, pinze, viti, chiodi,
bulloni, cavi elettrici, forbici, nastri isolanti e adesivi, puntine da
disegno, batterie, guanti, mascherine, occhiali protettivi, tute
monouso, libri di chimica generale e chimica organica… alla faccia
dell’antitecnologia!
Come sempre, una estrema attenzione è stata posta nel sequestro di tutta
la corrispondenza con i compagni prigionieri, in particolare quella con
Gabriel Pombo da Silva, con Marco Camenisch e i membri prigionieri
della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Informiamo che, all’interno delle indagini informatiche, la casella
di culmine(at)distruzione(dot)org è stata violata e copiata; nel merito
di quest’attacco diffondiamo una nota a parte, in italiano e spagnolo.

Per ora dimostriamo la nostra più incondizionata solidarietà anarchica ai 4 compagni indagati continuando a gridare…
W l’Anarchia!
Morte allo stato, ai suoi complici, ai suoi protettori e ai suoi falsi avversari!

Saluti ribelli

Culmine, 30 marzo 2012

[Milano] 11 Aprile No TAv

05-Apr-12
“Non vi chiediamo di venire qui, anche se tutti sono come sempre benvenuti, vi chiediamo di lottare nelle vostre città e paesi.
Vi chiediamo di diffondere la resistenza.”
GIOVEDì 5 APRILE
ASSEMBLEA NO TAV – Torchiera
http://lombardia.indymedia.org/node/45073
MERCOLEDì 11 APRILE
MILANO RISPONDE ALL’APPELLO DELLA VALLE
http://lombardia.indymedia.org/node/45065
GIORNATA NAZIONALE DI LOTTA NO TAV
http://www.sendspace.com/file/cfop7y
CORTEO NO TAV DA CADORNA
11 APRILE dalle h. 18:00 in avanti

[Milano] Da Via Scaldasole…

05-Apr-12

 

[Roma] Programma occupazione Via Boccea 506

05-Apr-12

CASA PER TUTTI E TUTTE
A tre giorni dalla riapertura degli spazi di via Boccea 506 continua il presidio permanente.
Venerdì mattina siamo entrati in questi spazi abbandonati da oltre 15 anni dall’amministrazione e dalla proprietà. In un quartiere come Casalotti dove la carenza di servizi come il prolungamento della metropolitana, case popolari, asili nido e di luoghi di partecipazione e socialità va a braccetto con il costante aumento del prezzo degli affitti e dei mutui, uno spazio come questo viene utilizzato esclusivamente per speculazioni finanziarie.
In queste giornate lo spazio è stato vissuto e attraversato da molte persone del quartiere contribuendo alla sua pulizia e partecipando alle iniziative.
Non lasciamo questo spazio di nuovo al degrado e all’abbandono così come è stato in questi anni. L’augurio è quello di poter continuare a vivere insieme uno spazio cosi importante. Per questo abbiamo deciso di continuare a presidiare questi spazi, invitiamo tutti e tutte a passare a vedere questo spazio recuperato per il quartiere.
Purtroppo la risposta delle forze dell’ordine è sempre la solita, dopo la notifica di alcune denunce per l’occupazione di Venerdì questa mattina ci è stato promesso lo sgombero a breve, per restituire questo luogo alla speculazione. L’emergenza abitativa che tutti e tutte noi ci troviamo a vivere, insieme all’entusiasmo dimostrato da chi è venute a vedere ed ha vissuto anche solo per poche ore questo spazio liberato ci spingono a portare avanti comunque questa lotta.
I momenti più delicati sono comunque le prime ore del mattino, in cui già da domani si potrebbero presentare le forze dell’ordine, e tentare di sgomberarci. Rilanciamo invitandovi alle prossime iniziative che si terranno in questo nuovo spazio:

PROGRAMMA DELLE INIZIATIVE

MARTEDI 3 APRILE:
Ore 19 apericena prolungata musicale e riqualificazione artistica dei muri

MERCOLEDI 4 APRILE:
Ore 17 body painting e merenda/giochi per bambini, graffiti
Ore 19 aperitivo musicale di periferia
Ore 21 proiezione film “ET IN TERRA PAX”

GIOVEDI 5 APRILE:
Ore 17 ASSEMBLEA PUBBLICA: SPECULAZIONE EDILIZIA ED EMERGENZA ABITATIVA
alla quale interverranno numerose realtà del territorio e cittadine, impegnate su questi temi.
A seguire CENA SOCIALE

 

[NoTav] Programma di avvicinamento all’11 Aprile

05-Apr-12

ARRESTI NOTAV: NICCOLO’ GARUFI AI DOMICILIARI

04-Apr-12

Concessi i domiciliari a Niccolò dopo 2 mesi e mezzo di carcere, ancora 6 in galera. Rimandiamo a un post precedente per gli indirizzi di riferimento.

La lotta non si arresta!

OPERAZIONE OUTLAW: MADDA TRASFERITA A REBIBBIA

04-Apr-12

Arrestata giovedì 12 maggio a Roma,  dopo una difficile permanenza nel carcere di Trapani, in cui all’oppressione della gabbia si è aggiunta la mancanza di acqua potabile, oltre ad una scarsa solidarietà tra recluse, Madda è stata trasferita presso il carcere di Rebibbia a Roma.
Nell’ambito dell’operazione Outlaw che la vede coinvolta, e che il 6 aprile scorso aveva già portato in carcere 5 compagni e compagne di Bologna con l’accusa di associazione a delinquere con finalità eversiva, sono state perquisite oltre 60 case in tutta Italia e lo spazio di documentazione Fuoriluogo è stato posto sotto sequestro.

Se è in strada che la solidarietà può trovare la sua piena espressione, non facciamo comunque mancare il nostro appoggio a chi viene costretto a vivere in cella. Per scriverle

Maddalena Calore, C.C. – Via Bartolo Longo 92 – 00156 Roma

 

 

LE MISURE DI “PREVENZIONE”

03-Apr-12

Qualche giorno fa a Roma una compagna ha ricevuto un avviso orale che la indica come soggetto pericoloso anche se non gli viene imputato nessun reato specifico. Dato il sempre più diffuso uso di questi provvedimenti infami, chiamati “misure di prevenzione”, ne riportiamo una breve spiegazione. Spesso infatti i compagni vengono a conoscenza di queste norme solo quando li toccano in prima persona mentre sarebbe bene essere preparati per far si che la repressione non ci colga sempre di sorpresa.

 

LE MISURE DI PREVENZIONE

Legge 1423 del 27.12.1956

 

Le misure di prevenzione sono dei provvedimenti imposti a persone che, anche se non hanno commesso alcun reato, sono sospettate di svolgere attività contrarie alla pubblica morale o al buon costume o di compiere atti preparatori diretti alla sovversione dell’ordinamento statale col compimento di uno dei reati previsti dagli artt. Da422 a437 del Codice penale (es.incendio, detenzione o fabbricazione di esplosivi) o col compimento dei reati di banda armata, insurrezione armata, sequestro di persona.

Per tutte le misure preventive la durata minima è di 1 anno

 

AVVISO ORALE

art. 1 della L. 3 agosto 1988 n. 327

Il questore della provincia in cui la persona dimora provvede ad avvisare oralmente la stessa che esistono sospetti a suo carico, indicando i motivi che li giustificano. Il questore invita la persona a tenere una condotta conforme alla legge e redige il processo verbale dell’avviso al solo fine di dare allo stesso data certa.

Si rivolge a tre categorie di persone: “per coloro che, sulla base di elementi di fatto, siano abitualmente dediti a traffici delittuosi; per la condotta e il tenore di vita debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose; per il loro comportamento debba ritenersi che siano dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica”.

Si può chiederne la revoca al questore che provvede nei sessanta giorni successivi. Decorso il termine senza che il questore abbia provveduto, la richiesta si intende accettata. Entro sessanta giorni dalla comunicazione del provvedimento di rigetto è ammesso ricorso gerarchico al prefetto.  Rimane poi la possibilità di ricorrere al TAR che ha un giudice monocratico non gerarchico, ma il costo si aggira sui 500 euro.

Dopo almeno sessanta giorni e non più di tre anni dalla data dell’avviso orale, il questore può proporre l’applicazione delle misure di prevenzione della sorveglianza speciale . Se l’avviso orale è l’anticamera necessaria per la sorveglianza speciale il passaggio non è però automatico.

 

FOGLIO DI VIA

art 2L. 1423/56

 

Obbligo imposto dalla questura di tornare al luogo di residenza per persone che si trovano fuori dal proprio comune di residenza e che siano ritenute pericolose per la sicurezza pubblica.

Il provvedimento, sotto il profilo documentale, si sostanzia in due atti: l’ordine di rimpatrio e il foglio che contiene l’ordine di esecuzione del provvedimento, le modalità del rimpatrio e i sospetti di pericolosità addotti alla persona che riceve la misura preventiva.

Durata: da1 a3 anni.

La violazione dell’atto prevede la reclusione da1 a6 mesi.

 

SORVEGLIANZA SPECIALE

 

Sono norme di vita imposte a discrezione del Tribunale alle persone di cui all’art.1 (avviso orale) . Es. obbligo di rincasare ad una certa ora, divieto di frequentare alcuni posti, divieto di partecipare a riunioni pubbliche, di utilizzare strumenti informatici di cifratura o crittazione di messaggi e comunicazioni, obbligo di cercare un lavoro, di fissare la propria dimora etc.

Il Tribunale può imporre anche la sospensione dell’amministrazione dei beni personali (tranne quelli destinati all’attività professionale).

Può essere associata all’obbligo o al divieto di soggiorno. In questi casi può essere inoltre prescritto:
1) di non andare lontano dall’abitazione scelta senza preventivo avviso all’autorità preposta alla sorveglianza;
2) di presentarsi all’autorità di pubblica sicurezza preposta alla sorveglianza nei giorni indicati e a ogni chiamata di essa.
Alle persone di cui sopra è consegnata una carta di permanenza da portare con sé e da esibire ad ogni richiesta degli ufficiali e agenti di pubblica sicurezza.

Durata: min 1 anno max 5 anni

Il non rispetto degli obblighi prevede la reclusione da 3 mesi a 1 anno e con la multa da euro1549,37 aeuro 5164,57 ; se l’inosservanza riguarda la sorveglianza con l’obbligo o il divieto di soggiorno la reclusione va da1 a5 anni.

La magistratura può autorizzare gli ufficiali (non gli agenti) di Polizia a mettere sotto controllo il telefono alle persone sotto sorveglianza speciale con obbligo o divieto di dimora. L’autorizzazione vale 15 giorni ed è rinnovabile ma le intercettazioni sono utilizzabili solo per valutare la revoca delle misure di prevenzione, non possono costituire prova a carico della persona a fini processuali.

L’interessato può in ogni momento presentare domanda di revoca al Tribunale, in caso di rifiuto è possibile ricorrere alla Corte d’appello e quindi alla Cassazione.

 

[ANCONA] No Tav, altro foglio di via: “perché povero e sospetto”

02-Apr-12

Un altro caso si aggiunge all’elenco di compagni e compagne cui è stato consegnato un foglio di via, strumento sempre più usato per disgegare le relazioni di vicinanza e affinità, che evidentemente spaventano politici e questurini. Questa volta il fatto è ancora più assurdo, se possibile.

I fatti risalgono al primo marzo quando l’Assemblea Permanente Movimenti Marche promosse, come avvenne in diverse città italiane, una manifestazione di solidarietà nei confronti del Movimento No Tav, dando appuntamento alla stazione di Ancona. Un’analoga iniziativa si era tenuta pochi giorni prima senza nessun particolare problema. Ma questa volta le indicazioni erano diverse e appena alcune decine di manifestanti entrarono nell’atrio una carica di agenti in tenuta antisommossa coinvolse i presenti con una buona dose di manganellate. Alcuni giovani rimasero feriti. Tra questi proprio colui che ha ricevuto il foglio di via.

“Potendosi desumere dalla recidività delle sue condotte orientate finalisticamente alla consumazione di delitti pluriaggravati contro il patrimonio e dalla violazione delle norme che regolano l’ordine pubblico, ciò che gli permette di vivere, almeno in parte, con i proventi di attività delittuose, dalle quali si deve ritenere che tragga i mezzi di sussistenza considerando che il prevenendo risulta nelle banche dati econometriche avere comunicato nominalmente un reddito imponibile irrisorio.”
Queste le incredibili parole con cui la Questura di Ancona ha notificato ad un militante del Centro Sociale Arvultura un foglio di via che gli impedisce per i prossimi tre anni di mettere piede nel capoluogo regionale.

[Roma] Comunicato Collettivo Antifà Newton

02-Apr-12

Essere “NOTAV” non vuol dire solamente essere contro un treno, la tav é ormai diventata il simbolo della violenza autocratica dello stato. Allo stesso modo la lotta contro la tav é diventata una battaglia per l’autodeterminazione, per l’affermazione e la riappropriazione dei nostri diritti, dei nostri sogni e del nostro futuro.

 

La lotta contro la tav appartiene oramai a tutti noi, é parte integrante di tutte le lotte sociali, delle battaglie che quotidianamente portiamo avanti nella città, nei territori e nelle scuole.

 

Il Collettivo Antifà Newton aveva raccolto l’appello del movimento ad estendere la lotta popolare NOTAV anche in vista della mobilitazione dell’11 aprile, proprio a partire dai luoghi che frequentiamo quotidianamente: le nostre scuole.

 

Speravamo di poter finalmente avere un momento di libera discussione all’interno della nostra scuola, in cui affrontare un argomento importante di cui si parla poco o male.

 

Ma nonostante l’intento puramente informativo per cui avevamo organizzato quest’incontro il preside del nostro liceo non ci ha concesso l’autorizzazione per tenere il dibattito al termine della normale assemblea d’istituto.

 

Tutto questo per paura che si potessero ripresentare, come all’ultima assemblea, gruppi di estrema destra a destabilizzare la situazione.

 

In poche parole non ci è stato concesso di organizzare questa bella iniziativa per quattro fascistelli con i caschi che vengono a trovarci ogni tanto fuori scuola. 

 

NON LASCIAMOGLIELA VINTA! Il loro scopo è proprio quello di mettere i bastoni fra le ruote ad iniziative il cui unico scopo è quello di parlare e confrontarsi tra studenti, e quest’atteggiamento della presidenza li sta solo aiutando nel loro scopo.

 

LUNEDI’ 2 APRILE, al termine della normale assemblea d’istituto che si svolgerà nell’Aula Magna della sede centrale ci sposteremo all’esterno della scuola (vista la minaccia più che concreta del preside di chiamare la polizia se avessimo tentato di far entrare esterni all’interno dell’edificio), e dimostreremo non solo al preside che vogliamo che i nostri diritti di studenti vengano rispettati e che non “spariscano” assemblee così dal nulla, ma soprattutto ai fascisti che infestano la nostra città che non abbiamo paura dei loro metodi squadristici e che non ci impediranno di organizzare un’iniziativa solo con la loro “inopportuna presenza”.

 

SIAMO TUTTI NO-TAV!

SIAMO TUTTI ANTIFASCISTI!

Collettivo Antifà Newton

 

Appello di Occupy Oakland per la partecipazione allo sciopero generale globale dell’1 maggio 2012

02-Apr-12

 

 

Lo sciopero generale è tornato, ricalibrato per un’era di profondi tagli alla spesa pubblica, di forme estreme di razzismo che colpiscono i migranti e di speculazione finanziaria che ha raggiunto livelli di rapacità senza precedenti. Nel 2011, la percentuale di lavoratori sindacalizzati negli Stati Uniti era dell’11,8%, circa 14.8 milioni di persone.

 

Numeri, questi, che nulla ci dicono di milioni di persone che in questo paese sono disoccupate o sottoccupate. Numeri che non parlano dei migranti senza permesso di soggiorno, che spesso costituiscono il blocco di chi è impiegato nel lavoro manuale e domestico. Numeri che dimenticano le lavoratrici il cui luogo di lavoro è la casa e che tacciono di fronte all’economia invisibile del lavoro riproduttivo non pagato. Numeri che non includono gli studenti, indebitatisi per una cifra intorno ai 1.000 miliardi di dollari, costretti a fare più lavori per permettersi rette universitarie stellari. Numeri che omettono la realtà vissuta da un’alta percentuale di afroamericani: dentro le prigioni rinchiusi dalle sbarre e fuori, nella società, ugualmente “imprigionati” da un razzismo che gli impedisce di trovare un lavoro sicuro e stabile.

 

A dicembre dello scorso anno, il tasso ufficiale di disoccupazione a Oakland era un deprimente 14.1%. Mentre città come Oakland sono devastate dall’austerity, il denaro pubblico viene speso, fino all’ultimo centesimo, per finanziare dipartimenti di polizia corrotti e militarizzati con lo scopo di contenere il conflitto sociale. Lo scorso 2 novembre, Occupy Oakland ha messo in atto il primo sciopero generale negli Stati Uniti dallo sciopero generale di Oakland del 1946, paralizzando il centro della città e bloccandone il porto. Noi dobbiamo reinventare lo sciopero generale per una fase storica in cui la maggior parte dei lavoratori non è più iscritta a un sindacato, e dove la gran parte di noi sta combattendo per il “privilegio” di avere un lavoro più che per ottenere miglioramenti marginali nelle condizioni di lavoro. Noi dobbiamo lottare nelle strade, nelle scuole e negli uffici delle amministrazioni cittadine corrotte. Uno sciopero generale reinventato significa trovare soluzioni immediate per quelle comunità colpite dai tagli alla spesa pubblica e dalla continua azione repressiva della polizia: un’azione che vada al di là della semplice sostituzione dei nostri governanti. Occupy Oakland darà il suo contributo per imprimere al movimento Occupy una nuova direzione, che riconosca la necessità di trovare modi di provvedere ai nostri bisogni che superino le forme di assistenza statale. Perché noi dobbiamo attaccare anche quelle istituzioni che ci condannano a una vita miserabile di sfruttamento, debito e povertà crescente.

SE NOI NON POSSIAMO VIVERE, NOI NON LAVOREREMO.

 

Il primo maggio è una festa internazionale che commemora il massacro di Haymarket Square del 1886, quando a Chicago la polizia, che anche allora difendeva gli interessi dell’1%, attaccava e uccideva i lavoratori che partecipavano a uno sciopero generale per ottenere la giornata lavorativa di otto ore. Nonostante le favolette dei politici, nel XXI secolo la lotta di classe è viva e vegeta e colpisce i lavoratori (la base sindacale e i non sindacalizzati), gli studenti, la popolazione di colore, i disoccupati e i sottoccupati, i migranti, i senzatetto, le donne, queer, trans e carcerati. Invece di scendere a compromessi con i mostri, è arrivata l’ora di combatterli. Ed è arrivata l’ora di fare della lotta una realtà quotidiana nella Bay Area. E non solo.

 

Il primo maggio 2012, Occupy Oakland parteciperà insieme a persone provenienti dai percorsi di vita più disparati e da tutti gli angoli del pianeta per dare vita a uno sciopero generale globale per paralizzare la circolazione globale del capitale, che giorno dopo giorno arricchisce le classi al potere e impoverisce il resto di noi. Non ci sarà nessuna vittoria, ma quello che faremo per noi stessi sarà rivendicare i mezzi di esistenza da cui ogni giorno siamo e continuiamo a essere espropriati.

 

RIBELLATI PER UNA VITA DEGNA DI ESSERE VISSUTA.

 

SCIOPERA/BLOCCA/OCCUPA

Oggi un naso rotto, domani chi lo sa…

31-Mar-12

Vi ricordate la storia di quei fascisti cacciati da piazza della Repubblica ai primi di gennaio? Ne abbiamo parlato qui. Ebbene, tre mesi dopo i fatti, venerdì la polizia e la magistratura hanno vendicato l’offesa e l’onta subita dai due camerati, arrestando due compagni, Fabi e Luca.

Sabato pomeriggio una cinquantina fra compagni e solidali sfilano in un piccolo ma vivace corteo a Porta Palazzo, un giro di piazza della Repubblica e poi giù per corso Giulio Cesare. Lungo il percorso si dà un taglio ai fili di diverse telecamere di videosorveglianza, e i muri e i tram bloccati vengono ricoperti di scritte e di manifesti. Questo che segue è il testo del volantino distribuito ai curiosi e ai passanti.

«Il 3 gennaio i dirigenti torinesi del movimento fascista Fiamma Tricolore, Andrea Prato ed Emanuele Cavallo, denunciano di essere stati malmenati da una decina di anarchici a Porta Palazzo, mentre volantinavano “contro il precariato giovanile”. Andrea Prato, dopo aver cercato rifugio dietro una guardia giurata di una banca, si è ritrovato con una frattura al setto nasale.
Il 30 marzo il pubblico ministero Enrico Arnaldi di Balme e il giudice per le indagini preliminari Alessandra Bassi ordinano alla polizia di arrestare due compagni, Fabi e Luca. La prima ora si trova agli arresti domiciliari, il secondo al carcere delle Vallette a Torino. A loro va tutta la nostra stima, il nostro affetto, la nostra solidarietà.
Ancora una volta le istituzioni democratiche colpiscono a freddo chi attacca i fascisti direttamente, con forza e senza tante chiacchiere. E non ci si può aspettare nient’altro, dagli zelanti interpreti di un codice penale che definisce la “resistenza” un reato.
D’altra parte, la società democratica contiene in sé tutti gli elementi della menzogna fascista. Una continua guerra ai poveri spacciata per sicurezza; uno sfruttamento senza limiti spacciato per ripresa economica; nazionalismo, corporativismo e collaborazione di classe spacciate per difesa del “sistema Italia”; guerre imperialiste spacciate per missioni di pace.
Per questo i vari gruppi neofascisti non sono solo delle folkloristiche associazioni di nostalgici del Duce. In tempi turbolenti come quello che viviamo, il loro compito è ben altro: cavalcare i movimenti di protesta per distogliere l’attenzione degli sfruttati dai loro veri nemici, i padroni. Per questo i fascisti si nascondono dietro parole d’ordine come contro il precariato giovanile, contro le banche, per la casa, eccetera. Tutto fa brodo per queste “zecche di stato”.
Lottare contro i padroni e contro i governi che li proteggono significa anche combattere l’infiltrazione fascista. E oggi il fascismo ha mille nasi, oltre a quello di Andrea Prato. Rompiamoglieli tutti.»

FUORI I FASCISTI DALLE CITTÀ
FABI E LUCA LIBERI!

 Anarchici

da: Macerie