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Appello di Occupy Oakland per la partecipazione allo sciopero generale globale dell’1 maggio 2012

 

 

Lo sciopero generale è tornato, ricalibrato per un’era di profondi tagli alla spesa pubblica, di forme estreme di razzismo che colpiscono i migranti e di speculazione finanziaria che ha raggiunto livelli di rapacità senza precedenti. Nel 2011, la percentuale di lavoratori sindacalizzati negli Stati Uniti era dell’11,8%, circa 14.8 milioni di persone.

 

Numeri, questi, che nulla ci dicono di milioni di persone che in questo paese sono disoccupate o sottoccupate. Numeri che non parlano dei migranti senza permesso di soggiorno, che spesso costituiscono il blocco di chi è impiegato nel lavoro manuale e domestico. Numeri che dimenticano le lavoratrici il cui luogo di lavoro è la casa e che tacciono di fronte all’economia invisibile del lavoro riproduttivo non pagato. Numeri che non includono gli studenti, indebitatisi per una cifra intorno ai 1.000 miliardi di dollari, costretti a fare più lavori per permettersi rette universitarie stellari. Numeri che omettono la realtà vissuta da un’alta percentuale di afroamericani: dentro le prigioni rinchiusi dalle sbarre e fuori, nella società, ugualmente “imprigionati” da un razzismo che gli impedisce di trovare un lavoro sicuro e stabile.

 

A dicembre dello scorso anno, il tasso ufficiale di disoccupazione a Oakland era un deprimente 14.1%. Mentre città come Oakland sono devastate dall’austerity, il denaro pubblico viene speso, fino all’ultimo centesimo, per finanziare dipartimenti di polizia corrotti e militarizzati con lo scopo di contenere il conflitto sociale. Lo scorso 2 novembre, Occupy Oakland ha messo in atto il primo sciopero generale negli Stati Uniti dallo sciopero generale di Oakland del 1946, paralizzando il centro della città e bloccandone il porto. Noi dobbiamo reinventare lo sciopero generale per una fase storica in cui la maggior parte dei lavoratori non è più iscritta a un sindacato, e dove la gran parte di noi sta combattendo per il “privilegio” di avere un lavoro più che per ottenere miglioramenti marginali nelle condizioni di lavoro. Noi dobbiamo lottare nelle strade, nelle scuole e negli uffici delle amministrazioni cittadine corrotte. Uno sciopero generale reinventato significa trovare soluzioni immediate per quelle comunità colpite dai tagli alla spesa pubblica e dalla continua azione repressiva della polizia: un’azione che vada al di là della semplice sostituzione dei nostri governanti. Occupy Oakland darà il suo contributo per imprimere al movimento Occupy una nuova direzione, che riconosca la necessità di trovare modi di provvedere ai nostri bisogni che superino le forme di assistenza statale. Perché noi dobbiamo attaccare anche quelle istituzioni che ci condannano a una vita miserabile di sfruttamento, debito e povertà crescente.

SE NOI NON POSSIAMO VIVERE, NOI NON LAVOREREMO.

 

Il primo maggio è una festa internazionale che commemora il massacro di Haymarket Square del 1886, quando a Chicago la polizia, che anche allora difendeva gli interessi dell’1%, attaccava e uccideva i lavoratori che partecipavano a uno sciopero generale per ottenere la giornata lavorativa di otto ore. Nonostante le favolette dei politici, nel XXI secolo la lotta di classe è viva e vegeta e colpisce i lavoratori (la base sindacale e i non sindacalizzati), gli studenti, la popolazione di colore, i disoccupati e i sottoccupati, i migranti, i senzatetto, le donne, queer, trans e carcerati. Invece di scendere a compromessi con i mostri, è arrivata l’ora di combatterli. Ed è arrivata l’ora di fare della lotta una realtà quotidiana nella Bay Area. E non solo.

 

Il primo maggio 2012, Occupy Oakland parteciperà insieme a persone provenienti dai percorsi di vita più disparati e da tutti gli angoli del pianeta per dare vita a uno sciopero generale globale per paralizzare la circolazione globale del capitale, che giorno dopo giorno arricchisce le classi al potere e impoverisce il resto di noi. Non ci sarà nessuna vittoria, ma quello che faremo per noi stessi sarà rivendicare i mezzi di esistenza da cui ogni giorno siamo e continuiamo a essere espropriati.

 

RIBELLATI PER UNA VITA DEGNA DI ESSERE VISSUTA.

 

SCIOPERA/BLOCCA/OCCUPA