All’alba della mattina del 26 gennaio, 52 persone solidali alla lotta NO TAV Torino-Lione sono state svegliate dall’arroganza delle forze dell’ordine. Nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla questura di Torino sono state effettuate in tutta Italia molte perquisizioni che hanno portato a 26 arresti e 16 denunce a piede libero per le mobilitazioni contro la costruzione della linea ad alta velocità in Val di Susa. I fermati sono accusati di aver preso parte alla grande manifestazione del 3 luglio scorso, quando più di 70.000 persone hanno assediato il “fortino militare” di Chiomonte in Val di Susa, dove dovrebbe sorgere il cantiere per lo scavo di un tunnel di più di 50 km.
Come movimento che si batte contro le nocività, contro le discariche e gli inceneritori nel Lazio, esprimiamo la nostra vicinanza, la nostra solidarietà e tutta la nostra complicità a coloro che sono stati/e arrestati/e o denunciati/e solo per aver difeso la Val di Susa dalla speculazione e per aver resistito all’occupazione militare da parte dello Stato. Noi ci troviamo nel Lazio ed è nel Lazio che lottiamo contro la speculazione e l’aggressione ai territori che qui, prima di tutto, si traduce in discariche e inceneritori. Se fossimo in Val di Susa avremmo lottato anche noi contro il TAV. Ma nonostante le distanze non vediamo differenza tra la nostra lotta e quella dei valsusini: sono entrambe lotte contro il capitalismo che non riuscendo più a creare profitto con la produzione di beni, aggredisce i territori e le popolazioni che li abitano, cementando per continuare a crescere; le nostre sono, quindi, entrambe lotte per la difesa dei territori e per l’autodeterminazione di chi li vive.
Proprio per questo anni fa, durante le iniziative o i campeggi NO TAV, ma più recentemente anche durante l’esperienza della Libera Repubblica della Maddalena, durante il 3 luglio, eravamo anche noi in Val di Susa a lottare al fianco dei valsusini, ad innalzare barricate o a respirare con loro aria di montagna mista a lacrimogeni. Le bandiere NO INC sventolavano al fianco di quelle NO TAV. Perché crediamo in questa lotta e crediamo che sia anche la NOSTRA lotta.Anche noi, ad Albano, a Roncigliano, SIAMO CONTRO IL TAV!
E’ questo che i politici, la sbirraglia fatta da PM o uomini in divisa, il Procuratore Capo di Torino Caselli non riescono o non vogliono capire. Si sono precipitati ad evidenziare che solo 3 delle persone arrestate sono della Val di Susa, mentre i restanti sono “estremisti facinorosi” che provengono da altre parti d’Italia, “la distantissima” Torino prima di tutte. Quello che non capiscono questi soggetti corrotti, forse perché troppo attenti al loro conto in banca individuale, è che, dopo vent’anni di lotte, la resistenza e la contrarietà al TAV è una RESISTENZA collettiva e diffusa su tutto lo stivale!!Continueranno ad affluire persone da tutta Italia per difendere quella valle dalla distruzione operata dal capitalismo, dai politici e dagli speculatori e in tutta italia si moltiplicheranno iniziative di solidarietà.
I politici di ogni colore plaudono alle operazioni poliziesche, perché ogni partito ha garantita una fetta di quella torta da 22 miliardi di euro che è la linea ad alta velocità. Purtroppo qualcuno osa di più ed invoca la chiusura della radio “Black Out” di Torino, primo megafono della lotta contro il TAV. Per questo esprimiamo la nostra solidarietà anche a tutti i redattori e le redattrici di Black Out che con impegno impagabile fanno un’informazione diversa da quella corrotta e servile di molti media main stream, come La Repubblica o La Stampa su tutte che continuano a pubblicare, non articoli, ma veline della questura.
CONTRO IL TAV, LE DISCARICHE E GLI INCENERITORI
Contro ogni opera inutile costruita solo per speculare!
PER L’AUTODETERMINAZIONE DEI NOSTRI TERRITORI!
TUTTE E TUTTI LIBERE/I !!
Coordinamento contro l’inceneritore di Albano