Scontri a San Giovanni, libero Er Pelliccia
“In carcere ho capito di aver sbagliato tutto”
Il giudice: per lo studente soltanto l’obbligo di firma tre volte a settimana. Proseguono le indagini per l’identificazione di altri soggetti responsabili dei disordini avvenuti il 15 ottobre. Ieri a un 19enne romano sono stati assegnati gli arresti domiciliari, durante il corteo aveva tentato di assaltare un mezzo della polizia
È tornato libero il ragazzo con l’estintore, simbolo degli scontri di piazza San Giovanni. Sono le sei e mezzo di sera quando Fabrizio Filippi, detto “er Pelliccia”, si lascia alle spalle le porte del carcere di Regina Coeli. Dopo 23 giorni di cella torna a casa il giovane studente di Bassano Romano, arrestato con l’accusa di resistenza pluriaggravata per gli incidenti e le violenze che lo scorso 15 ottobre hanno trasformato il corteo degli Indignati in un pomeriggio di devastazione nel centro della capitale. E immortalato da una fotografia, rimbalzata su tutti i siti web e i giornali, che lo ritrae a torso nudo, con la faccia coperta da una sciarpa, mentre lancia un estintore contro la polizia. “Libero con obbligo di firma tre volte alla settimana” è questa la decisione del gip Paola Della Monica che ieri ha accolto l’istanza di scarcerazione presentata dai legali del 24enne.
“Sto bene, non vedo l’ora di riabbracciare i miei, dormire nel mio letto insieme al mio cane” ha detto Filippi non appena ha messo il piede fuori dal carcere romano. Ad attenderlo non c’erano i genitori, che hanno preferito restare a casa. “Mamma a momenti sveniva quando al telefono le hanno detto che uscivo” racconta ancora il giovane, che gioca a tennis ed è iscritto ad una università telematica. E che in cella dice di aver “passato il tempo leggendo libri e studiando”. Secondo il giudice che lo ha rimesso in libertà, il ragazzo avrebbe ormai raggiunto “un adeguato livello di consapevolezza”.
“La presenza di una famiglia attenta e l’assistenza di uno psicoterapeuta – si legge nelle tre pagine di ordinanza – appaiono idonee ad esercitare un efficace controllo permettendo a Filippi di orientare il suo disagio verso forme più mature”. Soddisfatti gli avvocati Vincenzo Gambera e Francesco La Monica: “Il nostro assistito ha capito di aver sbagliato e si è pentito. Non è un simbolo, non voleva colpire nessuno”.
Proseguono, intanto, le indagini della Digos, della Questura e dei carabinieri del Ros per l’identificazione di altri soggetti responsabili dei disordini avvenuti quel 15 ottobre. Sempre ieri è finito ai domiciliari un altro giovane, un 19enne romano, che durante il corteo aveva tentato di assaltare un mezzo idrante della polizia. L’accusa è di devastazione, saccheggio e resistenza pluriaggravata. Il ragazzo era stato fermato in flagranza di reato dagli agenti del commissariato Trevi dopo aver lanciato dei sampietrini contro le forze dell’ordine. In un primo momento era stato denunciato in stato di libertà. Ma poi gli inquirenti hanno ritenuto sussistenti le esigenze cautelari, e ieri il gip, Riccardo Amoroso, ha emesso nei suoi confronti l’ordine dei carcerazione.
da repubblica.it