Skip to content

Volantino distribuito alla facoltà di fisica – roma

PRANZO SOCIALE A FISICA
BENEFIT PER LE SPESE LEGALI PER GLI/LE ARRESTAT* DEL 15 OTTOBRE

SABATO 12/11 PRESIDIO DI SOLIDARIETA’ SOTTO A REGINA COELI
DALLE 17:00

In seguito al corteo del 15 ottobre, dodici persone stanno subendo l’attacco dell’apparato repressivo che governo e giornalisti-pennivendoli hanno messo in atto.
Come sempre succede in queste occasioni di ribellione e scontro, poche persone prese nel mucchio vengono utilizzate come capri espiatori, con lo scopo di dare a tutti i costi dei volti e dei nomi ai “mostri” dipinti da giornali e televisioni.

In seguito all’udienza del tribunale del riesame, di questi dodici ragazzi e ragazze uno resta in carcere a Regina Coeli, dieci sono agli arresti domiciliari, due hanno l’obbligo di firma.
A loro si aggiungono sei minorenni denunciati a piede libero nei giorni successivi, altri due arresti e ancora denunce in arrivo in tutta Italia, di cui ancora non sono noti i destinatari.

La prima cosa che ci preme sottolineare è l’abominevole delazione di massa, incentivata da istituzioni e giornali spiazzati dal livello di scontro che si è messo in campo il 15 ottobre.
Al di la della comprensione e della condivisione di determinate pratiche, sulle quali è senza dubbio lecito e necessario discutere, la consegna di un manifestante alle “forze dell’ordine”, sottende una fiducia verso l’apparato giudiziario-repressivo che risulta almeno incomprensibile. In un periodo di crisi economico-sociale dovrebbe risultare infatti ancora più evidente la natura autoritaria e reazionaria di stati e governi che cercano di isolare e reprimere chi tenta di ribellarsi allo status quo e a quello che si prospetta.

Bisogna rendersi conto che una giornata come il 15 ottobre non può esaurirsi, una volta tornati alla nostra routine quotidiana, in un’idea personale sull’accaduto.
La solidarietà nei confronti di chi ne subisce le conseguenze repressive è necessaria, quantomeno per non illudersi che manifestare dissenso e lottare in maniera radicale ed incisiva possa essere un atto che il “nostro stato democratico” tolleri, in questo caso come in tutti gli altri. Non si può pensare di poter eludere la repressione lasciandole in pasto di volta in volta dei capri espiatori.
La solidarietà può essere espressa nelle forme più disparate, dai presidi sotto ai tribunali e alle carceri alle lettere per i reclusi e le recluse, importante momento di evasione per chi è costretto fra 4 mura, al sostegno economico.

LIBERTA’ PER TUTTI E TUTTE

liberatutto.noblogs.org