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NO BORDER 2012 _ Stoccolma

18-Gen-12

Stoccolma – No Border Camp 2012
NO BORDER 2012 APPELLO ALLA PARTECIPAZIONE

Vi invitiamo al campeggio transnazionale No Border di Stoccolma, che si terrà nell`estate 2012 : una settimana di disobbedienza civile, di discussioni, di filmati e di azioni dirette contro la politica migratoria europea .
Durante gli ultimi 15 anni, i campi No Border sono nati in diverse regioni frontaliere e zone di conflitto situate nel mondo. Vere zone autonome, questi campi hanno accolto il movimento internazionale per l`abolizione di tutti gli stati-nazione della terra.
Questo movimento si inserisce in un’ottica più generale il quale scopo è promuovere un mondo liberato da tutte le forme di oppressione che si basano sulla nazione o sul paese d’origine. Si tratta di interrogarsi e lottare contro un mondo che, a partire dalla nascita, categorizza le persone secondo criteri di nazionaltà, genere, classe e razza. Si creano delle divisioni : fra coloro che sono al di sopra della legge e coloro che non lo sono ; fra coloro che sono custodi dell’autorità e coloro che devono sottomettersi ; fra ciò che si deve fare e ciò che è vietato.
L’esclusione che segue queste categorizzazioni non si limita a dei semplici territori geografici ma la si trova nel cuore stesso di un paese, di una città , tra le persone che la subiscono.

La preservazione dell’ordine sociale capitalista e autoritario é accompagnato dalle seguenti consequenze :

il mantenimento delle guardie di frontiera Frontex all’est e al sud dell’europa , con un budget militare che si avvicinerà presto ai 150
milioni di euro.
L’arresto dei clandestini in collaborazione con i controllori dei trasporti pubblici.
La reclusione dei rifugiati nei CIE (centri di identificazione ed espulsione) per una durata indeterminata e per ragioni sconosciute, aspettando la loro deportazione forzata, la quale in certi casi significa una sorta di omicidio.
Il mantenimento d’installazioni radar da parte delll’agenzia dello sviluppo dell’EU nel deserto libico con lo scopo di « gestire i flussi migatori »
lo sfruttamento dei/delle migranti da parte dei ristoranti e delle discoteche che approffitano delle situazioni instabili e disperate alle quali sono confrontati/e i/le lavotatori/ici, il quale non fa che dividerci ancora di più.
L’impossibilità di far parte di questo « noi » che rappresenta la cittadinanza senza rinnegare se stesso per primo, senza fondersi nella massa, senza diventare una pagina vergine al servizio del capitale.

Sono queste frontiere, queste strutture profondamente irradicate che generano un razzismo sistematico, che sono dettagliate nel « programma di Stoccolma ». questo piano quinquennale dell’EU mira a raggruppare le questioni di sicurezza nazionale e internazionale e le questioni d’immigrazione nelle regioni a problema : secondo l’UE, la libertà di circolazione delle popolazioni è una minaccia per la sicurezza degli stati. Il prgramma di Stoccolma -come le frontiere che sono menzionate- non sono legate ad un luogo unico.
La sua ombra ricopre tutt* e fa sorgere delle barriere nel nostro quotidiano, tra coloro che sono influenti e privilegiat* e coloro che non hanno nemmeno il diritto di esistere.

Questa estate, il prgramma di Stoccolma avrà due anni. È per questo che proponiamo di stanare e attacare i luoghi e le strutture che sono le incarnazioni fisiche di questo programma per l’egemonia totale delle norme bianche. Tutto ciò coinvolge tanto le istituzioni pubbliche quanto le imprese che beneficiano in un modo o in un altro delle deportazioni o della costruzione e della gestione dei centri di detenzione. Questo si applica a tutte le persone che non hanno niente da rinfacciarsi perchè fanno solo « il loro lavoro ».

organizziamo un campo perchè crediamo in un futuro diverso e desideriamo un mondo che valorizza il ripetto, l’aiuto reciproco e l’amore. Volgiamo riunirci e mettere in comune la nostra creatività per fare l’esperienza di questi nuovi rapporti. Volgiamo dirigere la nostra collera contro queste misure che ci opprimono. Volgiamo un mondo nel quale la compassione e la responsabilità non si limitano solo ad un livello locale ma ad un livello globale. È per questo che invitiamo qualsiasi organizzazione, gruppo, o individu* a partecipare e a contribuire a questo campo, in qualsiasi modo.

Gli ultimi anni hanno dimostrato che la soldarietà internazionale e la lotta contro l’oppressione non erano pronti a scomparire. Chiudete pure la porta, passeremo dalla finestra !

http://www.noborderstockholm.org/

Sosteniamo Autistici!

18-Gen-12
Bilancio Associazione Investici
Schema riassuntivo 2011
Totale Donazioni: 6.500 E
Totale Spese: 12.000 E
Saldo: -5500 E

Che importanza dai alla tua casella di posta elettronica da 1 a 10? Il tuo sito che utilità ha da 1 a 100, e il tuo blog, la mailing list che segui, la chat?

A/I conta almeno 10.000 utenti, intorno al milione se contiamo le mailing list. Per esistere, per pagare i server e la connettività, al collettivo servono circa 12.000 euro all’anno. 1,2 euro per ciascun utente, se tutti si ricordassero di quanto abbiamo bisogno dei loro contributi.

Ma il problema è che non tutti se ne ricordano, anzi, nemmeno un decimo pensa a sostenerci nel corso dell’anno. Eppure le caselle di posta vengono lette ogni giorno, Noblogs è una piattaforma molto attiva e anche i siti web, le mailing list e gli altri servizi non scherzano.

Fra questi servizi ora ce n’è un altro: prima di fare i conti volevamo proporvelo come regalo per l’anno nuovo. Ma a quanto pare il 2012 potrebbe davvero essere l’anno dell’apocalisse se smettete di pensare a sostenerci. Per cui il servizio lo mettiamo a disposizione, ma dovevamo prima sottolineare che questo e altri gingilli tecnologici forniti da A/I potrebbero scomparire se non rispondete al nostro appello.

Detto questo, ecco il servizio: una VPN nuova di zecca, da usare in quelle situazioni d’emergenza in cui bisogna assolutamente comunicare con il mondo ma le condizioni intorno a noi ce lo impediscono, fondamentalmente perché la rete è censurata e perché è proprio necessario anonimizzare la propria connessione.

La VPN di A/I si trova qui!
Qui tutte le informazioni che servono.

https://vpn.autistici.org

Un nuovo servizio va dunque ad aggiungersi alla nostra rete resistente: usatelo avvedutamente, e mentre lo fate ricordate di contribuire al progetto A/I, che non è fatto solo dalle sue macchine ma anche dalla sua comunità, e senza il suo sostegno rischia di sparire per esaurimento delle risorse.

Gennaio 2012
Collettivo Autistici-Inventati
VPN: https://vpn.autistici.org/
donazioni: http://www.autistici.org/donate

DETENUTA MADRE ARGENTINA EVADE DA SAN VITTORE

18-Gen-12

(ANSA) – ROMA, 18 GEN – Una detenuta argentina di 38 anni e in attesa di giudizio definitivo, è evasa ieri sera , intorno alle 22, dalla casa circondariale di Milano San Vittore insieme alla figlioletta di due anni. Lo riferisce l’Osapp, in una nota del suo segretario generale Leo Beneduci. La donna è evasa dalla sezione a custodia attenuata riservata alle madri con bambini piccoli annessa al carcere aprendosi un varco tra le inferriate del piano terra, e sono attualmente in corso le relative ricerche da parte della polizia penitenziaria. «Si tratterebbe della seconda evasione in tre anni dalla palazzina specificamente dedicata alle detenute con figli», ma «nonostante l’identità del reato, l’evento, anche se preoccupante, appare di rilevanza ben inferiore a quelli avvenuti dall’inizio dell’anno a Pisa e a Roma nel carcere di Regina Coeli, nei cui riguardi non risulterebbero particolari allarmi nè nella classe politica nè negli organi di governo» Le sezioni a custodia attenuata, con poliziotti in borghese e vigilanza ridotta al minimo indispensabile in considerazione della presenza di bambini sono i 3 anni – aggiunge il sindacalista – si sono comunque, in generale, rivelate efficaci. «Ci auguriamo, quindi – conclude la nota – che l’esperienza degli Icam (così sono definiti tali strutture) non sia in alcun modo svilita e che il personale di polizia penitenziaria impiegatovi non debba rispondere, come fin troppo spesso avviene, di colpe non proprie».

[Perugia] Circolo Island – Benefit inguaiati con la legge

14-Gen-12

Venerdì 20 gennaio 2012  

CIRCOLO ISLAND – MADONNA ALTA (PG)

ore 19:00 – ASSEMBLEA
ore 20:30 – CENA VEGAN
ore 21:30 – SI INIZIA A SUONARE

* SANTOS LAVEY – Perugia post hardcore
* LIVORE – Abruzzo block core
* ASSEDIO – Viterbo HC
* LYON ESTATES – Bologna/tutta l’Italia Arde-Core!

DOPO I CONCERTI DJ SET SPECIAL!

dove si trova il circolino?
IL CIRCOLO ISLAND SI TROVA IN ZONA MADONNA ALTA, IN VIA MAGNO MAGNINI 06100 A POCHI PASSI DALLA COOP E PROPRIO SOTTO ALLA FERMATA DI MADONNA ALTA DELLA LATTA MOBILE (MINI METRO)

ps: si finisce per le 1:30 con i concerti quindi puntuali!

good night white pride.

Segano le sbarre e si calano con le lenzuola evasi due detenuti dal carcere di Regina Coeli

14-Gen-12

La fuga scoperta alle 8.30. I due, un romeno e un albanese, probabilmente dopo aver segato le sbarre, con una corda e un arpione rudimentali si sono calati intrecciando delle lenzuola dal terzo al secondo piano e poi, agganciandosi al muro di cinta, sono scesi all’esterno. Il sindacato della polizia penitenziaria: “Struttura sovraffollata e carenza di agenti”

Due detenuti sono evasi stamani dal carcere romano di Regina Coeli. Lo si apprende dalla polizia. I due stranieri, probabilmente dopo aver segato le sbarre, si sono calati intrecciando delle lenzuola. La fuga sarebbe stata scoperta alle 8,30. Un terzo detenuto non sarebbe riuscito a passare dal varco perchè “troppo grosso”, riferisce l’agenzia Ansa. Nella capitale è scattata la caccia all’uomo.

Gli evasi sono un romeno di 25 anni e un albanese di 29, rinchiusi nella seconda sezione dell’istituto: dopo avere segato le sbarre della cella, con una corda e un arpione rudimentali “si sono dapprima calati dal terzo al secondo piano e poi, agganciandosi al muro di cinta, sono scesi all’esterno dandosi alla fuga”, riferisce il segretario generale dell’Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria) Leo Beneduci. Arrestati per rapina si sarebbe conosciuti proprio nel carcere romano.

“Questa evasione avviene in una struttura che presenta un elevato sovraffollamento di detenuti, grave carenza del personale di polizia penitenziaria e gravi carenze strutturali. Sono in corso le ricerche dei due detenuti evasi”, comunica il coordinatore regionale Fns Cisl Massimo Costantino. ”A Regina Coeli i detenuti sono più del doppio del consentito, e superano del 25 per cento persino la capienza massima raggiungibile (1.180 presenti per 724 posti) – aggiunge Beneduci -; ma il vero problema riguarda la carenza di personale di polizia penitenziaria (oltre il 30 per cento), tant’è che i due si sono potuti agganciare al muro di cinta per poi calarsi nelle vicinanze di una delle garitte prive di sentinelle da tempo. Nel frattempo è in atto nella capitale e nelle cittadine del litorale laziale – prosegue – una vastissima operazione della polizia penitenziaria e delle forze dell’ordine per la cattura degli evasi ma l’episodio è significativo di come la tensione e i pericoli derivanti dall’attuale e grave emergenza penitenziaria non siano per nulla diminuiti e di quanto il governo – conclude il sindacalista – abbia ancora da fare rispetto alle esigenze, anche riorganizzative, del corpo di polizia penitenziaria”.

La sala operativa della Questura di Roma ricevuta la notizia dell’evasione ha inoltrato le ricerche a tutte le unità operative, anche delle speciali, presenti sul territorio distribuendo a tutti le foto segnaletiche dei due evasi. “La clamorosa, quanto rocambolesca, evasione di due detenuti”, per Eugenio Sarno, segretario Generale Uil Penitenziari, “mette a nudo tutte le falle di una politica disattenta verso le criticità del sistema carcerario. Da anni abbiamo denunciato invano come la desertificazione degli organici della polizia penitenziaria contribuisse a creare un vulnus alla sicurezza sociale. E i quattro detenuti evasi dalle carceri nel giro di pochi giorni sono molto più che un campanello di allarme. Ora vogliamo credere che non si facciano volare gli stracci e che si addossino responsabilità esclusivamente all’anello debole della catena, ovvero agli agenti di sorveglianza. E’ bene sottolineare che solo due agenti erano preposti alla sezione nel turno in luogo degli otto che avrebbero dovuto esserci per garantire la sorveglianza ai quattro piani. In quella sezione sono ristretti circa 240 detenuti, laddove in termini regolari avrebbero dovuto essere non più di centoventi”, ha spiegato Sarno.

Tratto da La Repubblica

Germania – Solidarietà con Sonja e Christian!

13-Gen-12

da  www.verdammtlangquer.org

Il 14 Settembre del 2011 Sonja Suder (79 anni) e Christian Gauger (70 anni) sono stati estradati in Germania, dopo 33 anni di esilio passati in Francia.

Christian e’ stato portato oltreconfine mentre giaceva in un’ ambulanza! Sonja e’ stata rinchiusa nella prigione di Francoforte-Preungesheim, Christian in una sezione ospedaliera del carcere. Nonostante il fatto che, in seguito ad un arresto cardiaco avvenuto nell’Ottobre del 1997, Christian sia costretto ad un costante sostegno medico e personale, il carcere gli e’ stato risparmiato solamente dopo oltre un mese; al momento deve recarsi due volte alla settimana alla stazione di polizia.

Sonja rimane in carcere a Preungesheim e dovrebbe essere al momento la persona di eta’ più avanzata all’interno delle carceri giudiziarie europee.

La procura ha formalizzato le accuse lo scorso Novembre e vuole fargli il processo nel 2012. continua a leggere…

Intervista con gli evasi

13-Gen-12

 

Questa mattina su Radio Blackout 105.250FM, durante la trasmissione Macerie (su Macerie) in onda tutti i giovedì dalle 10.30 alle 12.30, sono state mandate in onda due interviste a tre evasi dal Cie di Torino a Natale, e ad un altro evaso a Capodanno.Registrate in momenti e luoghi top-secret, queste testimonianze raccontano la rabbia e i conflitti quotidiani che si sviluppano ogni giorno dentro al Cie (come prende un caffè un poliziotto?), aneddoti divertenti accaduti durante le evasioni (garitte spostate, militari innaffiati, dentifrici rubati),  alcuni aspetti organizzativi (come si discute tra reclusi? ci sono capi? come si fa con i confidenti della polizia?), le differenze tra l’evasione di Natale e quella di Capodanno, e altro ancora.

Per una volta, lasciamo da parte miseria, sofferenza, disperazione. Per una volta, gustiamoci la rivincita e assaporiamo la libertà, riconquistata con intelligenza, coraggio e altruismo. Buon ascolto, davvero.

Ascolta la prima parte dell’intervista con tre reclusi evasi a Natale (9 min)

Scarica il file MP3 [9 MB]

Ascolta la seconda parte dell’intervista con tre reclusi evasi a Natale (9 min)

Scarica il file MP3 [9 MB]

Ascolta l’intervista con un recluso evaso a Capodanno (11 min)

Scarica il file MP3 [10 MB]

macerie @ Gennaio 12, 2012

Continuando ad affilare i denti…sempre pronti a restituire i morsi

13-Gen-12

Con Nadia e le altre, contro la violenza maschile e contro tutti i Cie!

12-Gen-12

Nadia è una ragazza di 19 anni che è detenuta da due mesi nel Cie di Ponte Galeria, il lager alle porte di Roma in cui lo stato italiano rinchiude le persone immigrate senza il permesso di soggiorno. Ma Nadia in realtà non è “propriamente” un’immigrata: è un’italiana che vive sotto il ricatto del permesso di soggiorno. Lo stato la considera una straniera, da rinchiudere ed espellere, perché è nata in Italia da genitori marocchini. Una doppia violenza, che si aggiunge a quella patriarcale subita all’interno delle mura domestiche. Nadia e sua sorella, infatti, avevano denunciato il padre per violenza. E dal carcere il padre le ha “espunte” entrambe, per vendetta, dal rinnovo del permesso di soggiorno. Inizialmente affidata a una casa-famiglia, Nadia è fuggita per costruirsi autonomamente la vita che desiderava, ma si è ritrovata senza documenti ed è stata rinchiusa nel Cie. Dopo aver subito la violenza maschile, ora Nadia subisce anche quella dello stato che le nega la libertà personale e rischia di essere deportata in Marocco, il paese di origine dei suoi genitori, in cui in realtà lei non è mai stata.

Non solo Nadia, ma tutte le donne rinchiuse nel Cie di Ponte Galeria sono vittime di una doppia violenza, patriarcale e statale, proprio come lei.

La maggioranza delle detenute sono infatti vittime di tratta, che hanno trovato nella prostituzione forzata l’unica via di accesso a un percorso migratorio. Mentre le altre spesso sono rinchiuse nel Cie perché – come Nadia, Adama, Faith e le altre di cui non sapremo mai nulla – sono state così “ingenue” da chiamare la polizia per denunciare uno stupro o un tentato stupro: si aspettavano di essere sostenute e invece hanno trovato solo gabbie e recinti, ulteriori violenze e la prospettiva di una deportazione forzata. In questi ultimi tempi il dibattito politico italiano si è concentrato spesso sulla possibilità di attribuire i diritti di cittadinanza ai figli e alle figlie dell’immigrazione. Paradossalmente, ne ha parlato anche il presidente Napolitano, tristemente noto per aver dato il nome alla legge che ha istituito gli ex Cpt, oggi Cie (la legge Turco-Napolitano del 1998). Ma negli interventi che abbiamo ascoltato i diritti sembrano riservati solo a chi si comporta come un “bravo cittadino integrato”, che aderisce acriticamente ai valori dell’italianità, senza mettere in discussione il potere esercitato dallo stato capitalista. Tutti gli altri sono considerati clandestini da sfruttare, rinchiudere e deportare.

Anche i casi di violenza domestica e di femminicidio che hanno coinvolto le comunità migranti sono stati spesso al centro dell’attenzione mediatica, proprio allo scopo di rinforzare la retorica dello scontro di civiltà, che serve a giustificare le politiche islamofobe, xenofobe e securitarie. Gli uomini immigrati sono rappresentati come stupratori che minacciano il corpo delle donne italiane, mentre le donne immigrate (specie se musulmane) come vittime di padri violenti e famiglie retrograde. Ma il movimento femminista ha saputo smascherare la strumentalizzazione e l’etnicizzazione dello stupro, affermando con decisione che il patriarcato è universale e che la violenza domestica non ha confini e non dipende dal passaporto.

Nadia è una giovane donna che ha avviato un percorso di autodeterminazione, ribellandosi sia alla violenza maschile che a quella dello stato. Nadia – così come tutte le altre donne recluse che subiscono la violenza statale e patriarcale – non deve passare un minuto di più nel lager di Ponte Galeria! Mentre scriviamo ci arriva proprio da Nadia la notizia che oggi pomeriggio uscirà dal Cie. Condividiamo la sua gioia per l’imminente liberazione ma continuiamo a lottare al fianco di tutte le altre donne recluse nei lager di stato.

Nadia libera! Libere tutte! Liberi tutti! Chiudere tutti i Cie! Abbattere le frontiere! Silenzio Assordante (Radio Onda Rossa) ————————————–

Silenzio Assordante Voci, denunce e testimonianze delle lotte antirazziste fuori e dentro i Cie Ogni venerdì dalle 17.00 alle 18.00 su Radio Onda Rossa 87.9 fm

silenzioassordante@ondarossa.info

http://www.ondarossa.info/trx/silenzio%20assordante

Assemblea sulle Autoriduzioni 11 gennaio @ Sapienza

11-Gen-12

Un nuovo anno è appena iniziato, ma non certo sotto i migliori auspici:
tagli, rincari, lacrime e sangue continuano ad essere all’ordine del
giorno, e nei prossimi mesi sentiremo questo peso crescere continuamente
sulle nostre spalle. Aumentano le bollette, i ticket sanitari, le
tariffe dei trasporti pubblici, la benzina e di conseguenza i prezzi di
ogni tipo di merce; aumenta anche l’età pensionabile. C’è però anche
qualcosa che diminuisce, ovvero l’offerta di servizi e i salari di chi
ancora un lavoro ce l’ha.
Durante un’affollata assemblea tenutasi all’università il 14 dicembre è
emersa unanime la volontà di rispondere a questo violento attacco alle
condizioni di vita di tutti e tutte noi. Si è parlato da un lato di
campagne di controinformazione e sensibilizzazione, e dall’altro della
necessità di azioni dirette di riappropriazione di reddito; due aspetti
da far correre insieme, rafforzando costantemente l’uno con l’altro.
Invitiamo quindi tutte le realtà e i/le singol* interessat* a una nuova
assemblea alla Sapienza mercoledì 11 gennaio alle 16.30, per affrontare
più nel dettaglio le idee concrete per lo svolgimento di queste
campagne, in particolar modo quella molto urgente sulla questione dei
trasporti pubblici, e per avviare finalmente nei prossimi mesi un ciclo
di lotte che sappia riportare il tema della riappropriazione al centro
del dibattito pubblico, non solo di movimento.

Appuntamento alle ore 17 alla Sapienza, presso la facoltà di geologia in Aula 11.

Collettivi Autorganizzati della Sapienza

Pisa – Evasione dal carcere

11-Gen-12

PISA, 9 GEN – Due detenuti sono evasi stamani dal carcere Don Bosco di Pisa, facendo un buco nel muro e poi riuscendo a calarsi a terra con un lenzuolo usato come corda. Uno dei due evasi, un nordafricano, durante la fuga è caduto, si è fatto male ed è stato subito fermato ed arrestato. Ora si trova ricoverato e piantonato nel reparto di ortopedia dell’ospedale pisano. Proseguono le ricerche dell’altro evaso, un italiano.
fonte: ansa

Breve aggiornamento sulle udienze

10-Gen-12

Oggi c’è stata l’udienza per Robert e Stefano. Udienza che avrebbe dovuto consistere nell’avvio d’istruttoria.
Il processo invece, è rimasto per entrambi nella fase preliminare di costituzione delle parti a seguito della mancata notifica il 5 dicembre scorso agli agenti di polizia che hanno eseguito gli arresti e che il tribunale ha assunto come parte lesa.
Nell’udienza di oggi, è stata accolta inoltre la richiesta congiunta del pm e dell’avvocato del Comune di Roma e dell’AMA di modificare il capo d’imputazione da “lesioni lievi” a “gravi” ed inserire l’accusa di interruzione di pubblico servizio.
Il processo per entrambi è stato rinviato al 9 feb alle ore 9:00.
Vi ricordiamo inoltre che giovedì prossimo, 12 gennaio, ci sarà l’udienza d’Ilaria.

OSTIA – TARGA GIAQUINTO: ENNESIMA AZIONE SQUADRISTA

10-Gen-12

Ostia, 10 gennaio 2012: 2 militanti del PRC locale e 2 ragazzi di 16 anni sono stati accerchiati e aggrediti dai militanti di CasaPoundItalia del litorale sotto lo sguardo indifferente del contingente delle forze dell’ordine, mentre a pochi metri di distanza Alemanno in persona e la giunta Vizzani intitolavano un giardino al camerata ostiense A. Giaquinto ucciso negli anni ’70.

Riteniamo vergognoso l’atteggiamento degli ispettori e dirigenti delle forze armate, che invece di procedere nei confronti degli aggressori, hanno identificato gli aggrediti per poi allontanarli con frasi omertose del tipo: “ Aggressione? Io non ho visto niente..”

Riteniamo inoltre responsabili come mandanti politici il Sindaco Alemanno e il presidente del tredicesimo municipio Vizzani, perché primi protettori e finanziatori di queste squadracce fasciste che, dal presidio stesso, sono partiti caschi alla mano col chiaro intento di aggredire.

Denunciamo infine CasaPoundItalia, falsa associazione di promozione culturale che, a pochi mesi dal vile e infame assassinio fascista ai danni della comunità senegalese di Firenze, ritorna oggi a palesare il suo vero volto squadrista.

Per l’ennesima volta, quindi, siamo al punto di non ritorno: o tutti i presenti pubblicamente prendono le distanze da questo ulteriore gesto vigliacco o dobbiamo inevitabilmente pensare che anche quest’altra intitolazione sia solamente il solito pretesto del sindaco per alimentare quei conflitti e l’odio politico che i suoi amati camerati giornalmente esprimono nei nostri quartieri.

PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI CLAUDIO LAVAZZA, “PESTIFERA LA MIA VITA”

06-Gen-12
PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI CLAUDIO LAVAZZA, “PESTIFERA LA MIA VITA”
A CURA DEI COMPAGNI DELLA CASSA ANARCHICA ANTICARCERARIA
APERITIVO BENEFIT DI SOSTEGNO ALLA CASSA ANARCHICA
DISCUSSIONE COLLETTIVA ED ORIZZONTALE SULLA LOTTA CONTRO IL CARCERE
12 GENNAIO ORE 20,00 @ REBEL STORE SAN LORENZO, VIA DEI VOLSCI 41

     REBEL STORE
(Libreria internazionale specializzata in controculture)
 …dalla parte di chi Resiste,
     negli stadi,nelle strade!
        via dei Volsci 41, 00185 Roma
                        tel & fax 0649538270
                rebelstorevolsci41@gmail.com

7 GENNAIO: NESSUNO SPAZIO AI FASCISTI

04-Gen-12
La crisi che il sistema capitalistico attraversa e che i padroni stanno riversando contro le condizioni di vita di sfruttate e sfruttati, con le politiche di taglio ai servizi sociali (istruzione, sanità, previdenza), con la riduzione dei salari e delle pensioni (trasformate in un miraggio per milioni di lavoratori e lavoratrici), con l’aumento delle tasse e delle tariffe, produce, almeno in potenza, istanze di lotta contro lo stato di cose presenti.
Il padronato al fine di reprimere e controllare questi movimenti sociali utilizza innumerevoli strumenti: i CIE per ricattare lavoratori e lavoratrici immigrate, la chiesa contro i comportamenti “non conformi”, la polizia e l’esercito nei quartieri, i fascisti come ulteriore strumento di repressione.
Per questo la lotta antifascista è lotta anticapitalista.
Per questo il 7 gennaio:
Non possiamo permettere che chi semina idee razziste, xenofobe ed omofobe attraversi tranquillamente la città senza una risposta concreta e forte da parte dei movimenti antifascisti.
Non possiamo permettere che dopo neanche un mese dall’uccisione a Firenze dei due ragazzi senegalesi, Samb Modou e Diop Mor, da parte di un militante fascista, i suoi camerati scendano in piazza. Loro sono responsabili morali e fisici di quell’assassinio e le loro mani grondano ancora sangue.
Non possiamo permettere che al famoso campeggio di Subiaco che ha “riunito” vecchi, nuovi e futuri fascisti venga data continuità consentendo loro di marciare per la capitale medaglia D’oro alla Resistenza.
Non possiamo permettere a questi personaggi amici e “camerati” di stragisti, assassini e criminali di guerra di restare tranquilli nelle loro sedi e nei loro covi ben protetti e scortati dalla polizia.
Non possiamo permettere e non tollereremo oltre le loro aggressioni a compagni, compagne e in generale a chi vedono come “diverso”, gli agguati agli spazi occupati e liberati, gli assalti ai campi nomadi e gli omicidi di migranti di cui si sono resi protagonisti negli ultimi tempi come in passato.
Il 7 gennaio sfilerà per Roma nel quartiere Appio-Tuscolano una marcia nazionale neofascista spalleggiata dal sindaco Alemanno.
Presidio antifascista Sabato 7 Gennaio dalle ore 16:00
davanti al Comitato di Quartiere dellAlberone
via Appia Nuova 357.
Con Samb Modou, Diop Mor e tutti i compagni e le compagne assassinat* nel cuore.
 ANTIFASCISTE E ANTIFASCISTI di ROMA