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Napoli – Perquisito Centro Studi Libertari “Louise Michel”

23-Mar-12

Nella mattina di martedì 20 marzo, l’atrio di Palazzo Gianturco nel quartiere di Montesanto ha assistito all’invasione di circa 20 loschi figuri: agenti della sezione antiterrorismo della digos (tra i quali almeno 8 in passamontagna), degli artificieri, della polizia postale e scientifica, si sono dati appuntamento per perquisire il Centro Studi Libertari “Louise Michel”. La perquisizione è legata alla denuncia di 16 compagni (tra i quali 11 del “Louise Michel”) per il blocco dei binari dell’Alta Velocità e per un’assemblea pubblica e il corteo non autorizzato in solidarietà ai compagni arrestati per la lotta contro il TAV, manifestazioni avvenute rispettivamente il 28 e il 31 gennaio 2012., La perquisizione è stata effettuata, si legge dal verbale, per recuperare “documentazione, anche informatica, relativa agli episodi criminosi sopra descritti nonché attrezzature e strumenti utili per la preparazione dei documenti diffusi ed i manifesti distribuiti durante i disordini pubblici […] nonché eventuali schedari anche su supporti informatici e attrezzature costituenti “stamperia clandestina” per la redazione della rivista periodica
“La Miccia”.” Sono stati sequestrati documenti di archivio, bozze di articoli per “La Miccia”, una bandiera, manifesti, riviste tra le più disparate, corrispondenza con compagni in carcere e all’estero, l’hard disk del pc e, addirittura, il router, oltre ad essere state fotografate le due stanze (compreso l’interno del frigorifero), striscioni e manifesti., La perquisizione è avvenuta dopo che due agenti in borghese hanno fermato per strada un nostro compagno (che non è tra i denunciati) mentre accompagnava i nipoti all’asilo., Il fatto che la modalità dell’operazione di polizia sia talmente sproporzionata in rapporto alla “gravità” dei reati che ci vengono contestati ci fa presagire che i servi di regime stiano tramando qualcosa di più grosso, soprattutto alla luce delle recenti esternazioni dei capi della polizia e del Copasir Antonio Manganelli e Massimo D’Alema., Non ci lasceremo intimidire: continueremo per la nostra strada a testa alta.

fonte: indymedia napoli

UN MESSAGGIO DA LUCA!

22-Mar-12

A poco più di tre settimane dai fatti accorsi in Clarea il lunedì 27 febbraio scorso, mi sembra opportuno comunicare a tutti gli amici e compagni che mi sono vicini alcune notizie più precise sul mio stato di salute.

Come già si sa da qualche giorno sono fuori pericolo di vita, ma seppur la situazione vada migliorando le mie condizioni risultano ancora abbastanza serie.
Le ferite maggiori che mi trovo a dover guarire sono la conseguenza delle ustioni provocate dal folgoramento da corrente elettrica, i danni da caduta sono ormai in via di miglioramento definitivo.
Nei prossimi giorni subirò ulteriori interventi di chirurgia plastica per sistemare le aree del corpo ancora soggette a ustioni.

Mi trovo tuttora ad essere inchiodato a letto e non auto sufficiente nei movimenti degli arti e quindi dipendente da infermieri e familiari per le mansioni quotidiane.

Desidero comunque ringraziare tutti coloro che finora mi sono stati vicini e che mi hanno fatto sentire la loro presenza e solidarietà.

Chiedo a tutti ancora un po’ di pazienza (il primo ad averne dovrò essere io), per potervi riabbracciare e salutare in piena forma.
Un ringraziamento particolare va ai miei familiari e alla mia compagna Emanuela che hanno dovuto superare un momento non facile, anche per questo chiedo a tutti di allentare la pressione nei suoi confronti visto che si trova già a gestire molteplici ruoli di questa vicenda.
Sarà mia cura contattarvi personalmente nel momento in cui le cose si fossero messe al meglio per potervi incontrare e abbracciare con più calma.

In questo momento sono giustamente sottoposto alle severe disposizioni dei “reparti speciali” del CTO di Torino e quindi con forti limitazioni alle visite, riservate a parenti ed amici stretti.

Chiedo che questo scritto possa girare tra tutte le varie situazioni che hanno seguito l’evolversi della mia vicenda sperando però che non diventi oggetto di speculazione giornalistica. Sono ben contento di ricevere notizie e contatti vostri ma non garantisco di rispondere a tutti entro breve.

L’indirizzo cui scrivere è: Frazione Cels Ruinas 27 – 10050 Exilles (TO)

Da un letto di ospedale, 21.03.2012

Forza e gioia a tutti.

Luca Abbà

LETTERA DI MAU

21-Mar-12

Lettera di Mau dal carcere di San Vittore al presidio permanente No TAV che si è tenuto alla facoltà di scienze politiche di Bologna occupando parte della struttura dal 27/2 al 16/3

Ciao a tutti
oggi è arrivata la vostra lettera-manifesto-cartolona collettiva DANKE! Mi ha fatto sorridere bene che, assieme all’idea, direi realtà, di essere lì con voi al presidio permanente, comunque in un azione collettiva collegata ad una cella distante 400 Km… mi ha sollevato da terra, messo le ali.
Proprio oggi mi hanno riportato all’aria con tutti; nei primi momenti fa sempre un certo effetto, il ritorno in una dimensione di più persone di cui non ti senti certo parte, tutt’altro. Poi passa, è passata, ho trovato nel cortile anche Niccolò anche lui arrestato il 26/1. Sta bene, così anch’io.
L’aria sembra il cortile di un macello dove centinaia di persone si fanno a fatica largo in uno spazio totalmente cementato comprese le mura alte 4 metri che chiudono 80 mq, ma anche meno. Un cesso puzzolente, inserito in un angolo senza porte né pareti… centinaia di persone non proprio giovani, la media non è inferiore ai 30 anni, di arabi, cinesi, rumeni, serbi, curdi, africani, ecuadoriani, peruviani…che si incontrano in gran parte per la prima volta; non hanno nulla in comune che la condizione di prigionia -qua e là qualche conto in sospeso e anche no-. Comunque il rapporto tra questi ragazzi in cerca di far soldi, in generale con l’esproprio, la “truffa”, il “furto”… è attento a non creare situazioni di disagio reciproco ma bloccato nel costruire qualcosa in comune, in collettivo per modificare le condizioni igieniche, di movimento e via via. Perchè? La causa? La coscienza di andare incontro a rappresaglie (botte, ricatti sulla quotidianità e simili). Dunque sì, un gran crocevia e centro di accoglienza-assistenza-concentramento multientico, però caratterizzato da violenza, imposizioni aggressive sulla dignità, socialità. Per esempio non c’è un programma “tu-non italiano”, non vengono venduti giornali non-italiani. E tenete conto che qui, specialmente in questo braccio almeno il 90% è non-italiano, capite il taglio informativo, culturale che alimenta diversità, -peggio distanze anch’esse ostacolo alla costruzione della lotta-. Contro l’affermazione comune. Chi ride, alla fine, sono loro.
Vediamo cosa riusciamo a combinare.
Con questa lettera confermo anche che è arrivata la lettera che avete mandato dal pullman BO-FC-RA verso la Valle. Altrettanto felice!
Spero mi abbiate capito, di esser stato capace di spiegarmi.
Volevo, in sintesi comunicarvi quel che penso: nel rapporto che volete intraprendere con chi finisce in galera cercate di sentire, guardando altre esperienze, così mentre avviate voi rafforzate la lotta in generale, lì a Bo. Si può agire assieme al solo scopo di consolidare la lotta dentro e fuori, la conoscenza reciproca e via via.
Bene, saluto tutti
con solidarietà, con l’affetto di sempre

Mau 9.3.2012

[Roma] Stop that train benefit NoTav – Venerdi 23 – Bencivenga Occupato

20-Mar-12

[Roma] 27 Marzo – Iniziativa No Tav – Lettere e filosofia – Roma 3

19-Mar-12

[No Tav] Occupato il Forte della Brunetta a Susa

19-Mar-12

Domenica 18 MArzo Susa NOTAV si fa sentire !
La valle assomiglia sempre di più ad un’enorme caserma: recinzioni e filo spinato, mezzi militari, elicotteri e forze del disordine con le armi in pugno ci prospettano scenari inquietanti ….
Non è quello che vogliamo!
Si sono presi brutalmente la baita Clarea, quindi la nostra risposta è riappropriarci di uno stabile militare abbandonato da anni e farlo rivivere per un giorno, liberarlo e animarlo con la nostra presenza.
Le attività della giornata saranno per No Tav di tutte le età: Musica,spettacoli teatrali, prelibatezze, burattini e banchetti.
Invitiamo tutti a portare pennelli per colorare e idee per creare!
Il pranzo sarà benefit per i prigionieri No Tav.
N:B : Ognuno porti secondo il proprio fabbisogno acqua e bevande di vario genere, preoccupandosi di non lasciare immondizia,in caso di mal tempo l’iniziativa sarà rinviata;
Ore 9:00 ritrovo alla stazione di Susa ;
Ore 9:30 circa inizierà una parata con banda musicale e circensi che ci porterà all’interno dello stabile;
Ore 10:30 spettacolo musicale per bambini con organetto e teatrino;
Ore 11:30 inizio del Val Susa Cabaret con attori musicisti clown magie e comicita’ senza paura;
Ore 13.00 Pranzo condiviso!
Il pomeriggio si susseguiranno spettacoli , iniziative e concerti in acustica, bande musicale e tanto altro presso lo stabile occupato.
Contemporaneamente per chi volesse farsi un giro in Clarea: Ore 15:00 ritrovo al presidio di Giaglione e camminata verso il cantiere;
Ore 20:30 chiusura dell’iniziativa e ritorno a Susa.

a cura del comitato giovani notav e Comitato Notav Susa

 

Evasioni – Rete contro il carcere

19-Mar-12

VALERIO LIBERO SUBITO

18-Mar-12

VALERIO LIBERO SUBITO

TUTTI E TUTTE LIBER*

La giornata del 14 marzo ha consegnato un’altra sentenza sulla giornata del 15 Ottobre: Valerio Pascali, militante tratto in arresto durante la manifestazione, è stato condannato a 4 anni di reclusione con l’accusa di resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale.

Valerio è stato uno dei tanti che in quella giornata, nonostante le cariche delle forze dell’ordine e del fitto lancio di lacrimogeni, è rimasto in piazza piuttosto che andarsene. Lui come tanti altri, stufi di subire le violenze di Stato, in una giornata che esprimeva il rifiuto per un sistema che continua a essere regolato dagli interessi economici di padroni, banche e istituti finanziari e da leggi e normative che le istituzioni nazionali e internazionali impongono come un cappio al collo sulle popolazioni di tutto il mondo.

Valerio, intossicato dalla brutalità dei lacrimogeni CS (vietati dalle Convenzioni internazionali) che le forze dell’ordine continuano ad utilizzare, viene bloccato da due poliziotti in borghese e tratto in arresto. Dopo alcune settimane di reclusione trascorse nel carcere di Regina Coeli, in una cella sovraffollata, senza un letto, con un rotolo di carta igienica come cuscino, è stato trasferito agli arresti domiciliari con tutte le restrizioni possibili.

Il GUP Anna Maria Fattori, la stessa che qualche settimana fa ha condannato a 4 e 5 anni altri due ragazzi, Giuseppe e Lorenzo, anche loro partecipanti alla manifestazione del 15 Ottobre, ha nuovamente accolto in tutto la richiesta del PM.

Ancora una volta, dopo la condanna a Giovanni, che continua a restare in carcere e a cui è stata negato il trasferimento ai domiciliari, dopo le condanne a Robert e a Ilaria, a Lorenzo e Giuseppe, arriva un’altra sentenza che parla di ritorsione, accanimento e vendetta dello Stato nei confronti di chiunque osa ribellarsi e non sottomettersi alle regole che la “Democrazia” impone.

Ancora una volta è evidente come si punisca il fatto di aver partecipato a quella giornata, a prescindere che ci siano prove concrete di colpevolezza.

Ancora una volta, come sempre, le parole asservite dei poliziotti, come bugiarda testimonianza usata dal giudice di turno, si contrappongono alle grida di rabbia che in molti hanno portato in strada.

Nei tribunali e nelle istituzioni giudiziari non nutriamo nessuna fiducia: la mancanza di prove concrete con cui è stata condotto il processo nei confronti di Valerio, così come gli altri, conferma come questi apparati siano strumenti politici al servizio dei poteri forti, ribadisce il carattere politico di questi stessi processi. Per questo non è certo la presenza o meno di prove di colpevolezza attribuite in un tribunale a determinare la nostra vicinanza con gli arrestati ed i denunciati del 15 Ottobre.

Durante il processo a Valerio, fuori dalle mura di P.le Clodio, si è svolto un presidio di solidarietà e complicità da parte di una cinquantina di compagni e compagne. Una volta emessa la sentenza, Valerio è uscito accompagnato dalla fidanzata, salutandoci a pugno chiuso.

Un gesto importante e toccante, che sottolinea la sua convinzione e la sua passione politica e come queste condanne non possano scalfirle.

Se lo Stato e gli apparati giudiziari al suo servizio continuano a criminalizzare chi lotta e si ribella, in un momento come questo, durante il quale la repressione governativa è altissima (lo dimostrano anche i recenti arresti ai movimenti di lotta per la casa e No Tav), è necessario e indispensabile non piegarsi alla rassegnazione e all’indifferenza, come opporsi a quella pericolosa scintilla mediatica della divisione fra “buoni e cattivi”.

Non sarà la linea repressiva dello Stato a fermare le nostre battaglie. Sappiamo che hanno paura, sono qui a dimostrarlo queste catene che tentano di stringere con sempre più forza chi porta avanti le lotte sociali.

Non lasceremo soli i compagni e le compagne arrestat*, convinti di stare dalla parte giusta.

Continueremo a lottare nelle strade, nelle piazze, nei quartieri, nei luoghi di lavoro e nelle università.

A testa alta contro ogni forma di repressione.

Com’è misera la vita negli abusi di potere..
TUTTI LIBERI, TUTTE LIBERE, SEMPRE.
Le compagne e i compagni

No Tav – Cronologia della resistenza diffusa [dal 26/1 al 14/3 2012]

18-Mar-12

riceviamo e diffondiamo:

Giovedì 26 gennaio
Innumerevoli attestati di solidarietà nei confronti degli arrestati in tutta Italia. Presidi, cortei spontanei, momenti di saluto pirotecnico sotto le mura delle carceri si svolgono a Torino, Milano, Padova, Bologna, Trento, Asti, Cagliari. A Roma alcuni studenti salgono sui tetti di Trenitalia in segno di protesta.

Venerdì 27 gennaio
Torino: tre sacchi di escrementi lanciati contro la redazione del quotidiano “CronacaQui”, che ha pubblicato foto utilizzate dagli inquirenti per l’identificazioni di alcuni degli arrestati.
Milano: in alcuni quartieri compaiono numerose scritte No Tav e di solidarietà.

Sabato 28 gennaio
Torino: l’iniziativa già da tempo prevista per portare le macerie della Valle presso la sede della Regione, si trasforma in una manifestazione contro gli arresti cui partecipano, sotto la neve, migliaia di persone. Imbrattata di vernice la sede de “La Stampa”, numerose scritte lasciate lungo il percorso.
Cagliari: blocco di mezz’ora dei binari della stazione e corteo spontaneo nella città.

Domenica 29 gennaio
Rouen (Francia): scritte No Tav sui muri del Centro culturale italiano.

Lunedì 30 gennaio
Milano: nel quartiere Bovisa imbrattata una sede del PD, deciso sostenitore del Tav in Val di Susa. Lasciate scritte No Tav.

Martedì 31 gennaio
Lugano (Svizzera): cori, striscioni e volantini interrompono una conferenza del procuratore Caselli, invitato a parlare del tema “Politica e giustizia. Quale rapporto?”. La scorta dei magistrati e la polizia cantonale allontanano i contestatori a calci, pugni e spray urticante.
Crema: una scritta No Tav sul muro, e fiamme alle porte d’ingresso presso una sede PD.

Mercoledì 1 febbraio
Torino: occupata per mezz’ora la sala vip della stazione di Porta Nuova.

Giovedì 2 febbraio
Milano: scritte e striscioni compaiono nel quartiere Lambrate.

Venerdì 3 febbraio
Milano: presidio musicale sotto il carcere di S. Vittore.

Sabato 4 febbraio
Milano: in piazza Duomo composte diverse scritte di solidarietà con cartelli alfabetici.

Domenica 5 febbraio
Latina: vergate scritte di solidarietà nei muri della città e di altre località dell’Agro Pontino.

Martedì 7 febbraio
Milano: in piazza Velasca volantinaggio solidale presso la sede della C.M.C, ditta vincitrice dell’appalto per il Tav in Val di Susa, ma anche per Expo 2015 e altre devastazioni infrastrutturali.

Giovedì 9 febbraio
Torino: per timore di contestazioni, viene annullata la presentazione pubblica di un libro in cui era prevista la presenza del Procuratore Capo Caselli. Un corteo spontaneo di un centinaio di persone attraversa le vie della città.
Genova: manifestazione e presidio.

Sabato 11 febbraio
Genova: corteo e presidio sotto il carcere di Marassi. Alcuni giornali parlano di un principio di incendio doloso ai danni di un’auto di un agente della Penitanziaria. Poche ore prima numerose scritte di solidarietà e contro Caselli appaiono in centro e nei quartieri di San Fruttuoso e Sampierdarena.
Torino: attacco telematico di Anonymous contro il sito web del carcere delle Vallette, reso inagibile per svariate ore.
Milano: murales nel quartiere San Siro recita “Da San Siro alla Val di Susa i territori sono di chi li vive”.
Trento: presidio solidale sotto il carcere.

Domenica 12 febbraio
Roma: un gruppo di solidali interrompe lo spettacolo di Ascanio Celestini “Pro Patria”.
Manifestazioni e presidi presso le carceri di Torino, Alba, Alessandria, Cuneo, Ivrea, Saluzzo, dove sono stati trasferiti alcuni degli arrestati.

Lunedì 13 febbraio
Milano: alla stazione Milano-Certosa un gruppo di solidali No Tav blocca per una trentina di minuti un Frecciarossa diretto a Torino. Lo striscione steso sui binari recita: “Come la neve blocchiamo tutto”. Nel quartiere Ticinese, nel frattempo, sono spuntati tre murales giganti di solidarietà con gli arrestati.
Val Polcerva (Genova): un murales di 40 metri con la scritta “No Tav Liberi Tutti – No Gronda – vie le truppe dalla Val Susa” viene vergato in una zona interessata dal progetto del Terzo Valico.

Martedì 14 febbraio
Milano: blitz di un gruppo di studenti presso la sede centrale di Banca Intesa-San Paolo, uno dei principali finanziatori del progetto Tav, che viene chiusa dal personale. Lasciate scritte e volantini incollati.
Torino: danneggiata vetrata degli uffici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

Mercoledì 15 febbraio
Roma: presidio No Tav alla stazione Tiburtina.

Giovedì 16 febbraio
Milano: presidio presso la sede della C.M.C.
Bologna: in stazione centrale una ventina di solidali occupa per circa mezz’ora la sala Club Eurostar.
Parma: presidio davanti alla stazione.
Venezia: occupato e smontato un ufficio del Frecciarossa.

Venerdì 17 febbraio
Ravenna: critical mass e presidio presso la sede della C.M.C.

Sabato 18 febbraio
Milano: corteo di 3000 persone fino a San Vittore.
Genova: insulti, scritte sui muri e bombe carta nei vicoli del centro storico di Genova per l’arrivo di Giancarlo Caselli.

Domenica 26 febbraio
Val Susa: ad Avigliana un centinaio di No Tav  hanno tenuto aperti i caselli  per circa mezz’ora per permettere agli automobilisti di passare gratis.

Lunedì  27 febbraio
Trento: Juan, arrestato il 26 gennaio e detenuto nel carcere di Spini di Gardolo a Trento , si è  rifiutato di rientrare in cella dopo l’ora d’aria. È stato riportato in cella di peso.
Parma:  200 persone si sono trovate davanti alla Prefettura e dopo circa quaranta minuti di presidio hanno bloccato il traffico. Poi è partito un corteo spontaneo che ha bloccato il traffico in varie vie della città.
Firenze: un corteo spontaneo di circa 200 persone, partito dalla Prefettura, è arrivato alla stazione di Santa Maria Novella e, non riuscendo ad entrare, ha bloccato i binari del tramvia.
Pisa: circa cento persone hanno presidiato dalle 18 il Comune, per poi sfilare per le vie del centro cittadino fino a raggiungere la stazione. Lì hanno occupato almeno 2 binari per una quarantina di minuti.
Milano: corteo non autorizzato a San Babila culminato con il blitz che ha puntato sulla sede di “Libero”, a Porta Venezia. Esplosi petardi e fumogeni e imbrattato il portone con insulti.
Roma: alle 17 un presidio a piazzale Tiburtino si è evoluto in un corteo selvaggio, continuamente rincorso dai celerini, fino alla stazione Termini dove sono stati occupati per circa venti minuti i binari dall’1 all’11. Alcuni treni, tra cui un Frecciarossa, sono stati danneggiati. Una volta che i manifestanti entrati dentro Termini si sono ricongiunti con quelli tagliati fuori, hanno ricominciato a bloccare le strade in un corteo selvaggio dalla Tiburtina a Scalo San Lorenzo fino a Porta Maggiore e all’imbocco della Tangenziale Est, paralizzando il traffico della zona.

Martedì 28 febbraio
Roma: attaccata una sede del “Messaggero” con vernice e scritta No Tav.
Lecce: una ventina di manifestanti  ha occupato un binario bloccando un treno Frecciargento per Roma, partito con 50 minuti di ritardo. I manifestanti hanno poi liberato il binario per procedere in corteo.
Ferrara: nella notte tra il 27 e il 28 febbraio ignoti hanno dato fuoco al portone della sede locale di Unindustria. Tracciata sul muro la scritta “No Tav”.

Mercoledì 29 febbraio
Genova: in mattinata a Ponte Etiopia i lavoratori portuali hanno effettuato un blocco di un paio d’ore. Intorno alle 19, una trentina di persone ha bloccato per circa un’ora  la partenza di un Frecciabianca diretto a Roma. Prima di andare via sono state tracciate varie scritte, tra cui: “Forza Luca”, “Stato assassino”, “No Tav”. Le scritte erano ancora visibili il giorno dopo.
Barcellona: presidio davanti al Consolato italiano.
Lima: nella notte lasciato uno striscione che diceva “SOLIDARIDAD CON LOS PUEBLOS QUE LUCHAN POR LA TIERRA ¡NO TAV!” e sfregiato un affresco baroccheggiante sulla facciata con una scritta.

1 marzo
VAL SUSA. In serata è stato bloccato il tratto dell’autostrada Torino-Bardonecchia tra Bussoleno e Susa da qualche centinaio di manifestanti che hanno invaso la carreggiata verso l’alta Valsusa. Anche la vicina statale 24 è stata bloccata. Altri No Tav bloccano l’autostrada A32 all’altezza di Venaus in entrambi i sensi di marcia. Anche a Perosa Argentina, in Val Chisone, per alcune ore c’è stato il blocco dell’arteria di riserva usata dalle forze dell’ordine per giungere in Valle di Susa quando le statali 24 e 25 e l’autostrada A32 sono bloccate.
NAPOLI. I manifestanti, in tre diversi momenti, sono entrati in stazione, dirigendosi verso il binario 14. Il traffico ferroviario, già ridotto, viene bloccato a scopo precauzionale. I manifestanti hanno poi continuato in corteo spontaneo.
BERGAMO. Bloccata la circonvallazione. Poi il blocco si trasforma in una manifestazione che arriva fino a Porta Nuova, dove si incontra con il corteo partito da piazza Vittorio Veneto.
ANCONA. Neppure il tempo di cominciare il presidio di fronte alla stazione ferroviaria che la polizia carica a freddo i manifestanti  No Tav, i quali comunque riescono a bloccare il traffico lungo la statale ad Ancona e di conseguenza il traffico cittadino in direzione nord.
TRENTO. Corteo in centro con blocco del traffico. Alllestito un presidio permanente nella piazza centrale della città.
BOLOGNA. Una trentina di manifestanti hanno occupato il punto informativo della Rete Ferroviaria Italiana. Alcuni sono entrati nella struttura prefabbricata (che da anni fornisce informazioni ai residenti sullo stato di avanzamento dei lavori) e sul tetto. Un corteo è partito da Piazza Maggiore e sono state occupate la tangenziale e l’autostrada A14 sulla carreggiata Sud per oltre due ore.
PARMA. Presidio davanti alla stazione ferroviaria con striscioni, megafono e volantini. Polizia e carabinieri in assetto antisommossa hanno impedito ai manifestanti di entrare, schierandosi all’ingresso della stazione. Un corteo spontaneo ha poi bloccato il traffico di fronte alla stazione.
TORINO. Bloccato lo svincolo di Corso Francia della tangenziale, nel Comune di Rivoli. L’iniziativa si ripete per il terzo giorno consecutivo. A Torino circa 300 persone si sono radunate in via Verdi davanti alla sede della Rai torinese per poi far partire un corteo che ha attraversato il centro del capoluogo piemontese. Un bel gruppo, intonando cori contro Tav e polizia, ha raggiunto la stazione di Porta Nuova e, dopo una corsa lungo le banchine, è riuscito a piazzarsi sui binari bloccando la partenza di un treno che si era già messo in moto. Il corteo ha continuato a muoversi in città per più di 5 ore.
ALESSANDRIA. Alle 18 almeno una cinquantina di manifestanti si sono riuniti in un presidio sulla ex statale 10, all’altezza dell’ingresso di Alessandria, bloccando il traffico sia in entrata che in uscita dalla città per circa un’ora. Il corteo si è poi spostato verso il centro cittadino.
GENOVA. Circa 150 persone hanno bloccato la circolazione in via Roma, di fronte alla Prefettura, da cui è partito un corteo arrivato alla stazione di Brignole che è stata chiusa per circa un’ora dopo che un gruppo di manifestanti è riuscito a occupare un binario.
BRESCIA. Il corteo bresciano, dopo aver occupato per più di un’ora l’autostrada A4 in entrata e uscita al casello di Rovato, si dirige verso l’hinterland bloccando le arterie principali del traffico.
EMPOLI. Bloccato il traffico nei pressi della stazione ferroviaria.
Presidi e cortei a Bari, Brindisi, Campobasso, Casematte (L’Aquila), Cassino, Ferrara, La Spezia, Lucca, Mantova,  Messina, Modena, Novara, Orbassano (TO), Padova, Perugia, Pistoia, Pordenone, Potenza, Reggio Calabria, Savona, Salerno, Saronno, Sesto Calende (VA), Taranto.
VIAREGGIO. Nel tardo pomeriggio bloccato il cavalcavia di Torre Matilde. Il presidio è stato sgomberato dopo pochi minuti. Il traffico, però, data anche l’ora di punta, è andato letteralmente in tilt.
MILANO. Un corteo di circa 1000 persone ha occupato la stazione centrale, accerchiato da decine di poliziotti. I manifestanti – dopo circa un’ora di presidio – sono partiti in un corteo verso la parte nord della città.
TRIESTE. Bloccato per alcune ore il traffico nel centro della città. Dopo aver manifestato in piazza Unità d’Italia, i No Tav hanno sfilato in un breve corteo non autorizzato bloccando di tanto in tanto una strada o una piazza, creando così grande disagio alla circolazione stradale.
CREMONA. Bloccati alcuni binari in stazione per circa due ore.
SAVONA. Circa una trentina di persone hanno sfilato nelle vie principali del centro storico. La protesta, seppur breve, ha comunque creato problemi al traffico cittadino.
PALERMO. Bloccato l’ingresso dell’autostrada Palermo-Catania per circa due ore e mezza.
CAGLIARI. Dopo un corteo spontaneo, presidio davanti alla sede Rai della Sardegna.
ROMA. Occupata per circa un’ora la sede nazionale del PD. Il corteo improvvisato dai No Tav in via Prenestina ha paralizzato il traffico nella zona est della Capitale.
FIRENZE. In 200 hanno fermato la viabilità non lontano dalla stazione ferroviaria di Campo di Marte nei pressi della zona occupata dal cantiere Tav.
Telefonate di minacce e insulti alla sede di Ltf , la ditta incaricata dei lavori al cantiere della Torino-Lione. «Assassini, avete le mani sporche di sangue».
COSENZA. Un gruppo di manifestanti No Tav ha occupato i binari della stazione ferroviaria di Paola bloccando la circolazione dei treni.
ASTI. Nel pomeriggio, all’imbocco dell’autostrada, un presidio con volantinaggio rallenta le auto in ingresso.
Con un blitz elettronico il collettivo di hacker-attivisti denominato Anonymous ha bloccato il sito del “Corriere della Sera” e vari siti della regione Piemonte e della provincia di Torino.
Con un blitz elettronico il collettivo di hacker-attivisti denominato Anonymous ha bloccato il sito del “Corriere della Sera” e vari siti della regione Piemonte e della provincia di Torino.
Lione: durante una manifestazione di solidarietà un gruppo di persone è salito sui binari ed ha lanciato alcuni sacchi di sabbia sui cavi aerei che alimentano i treni, bloccandoli per un’ora e mezza.

Venerdì 2 marzo
Milano: una quarantina di studenti hanno occupato, per qualche ora,il liceo artistico Brera. I ragazzi si sono chiusi all’interno della scuola e per un po’ hanno impedito l’accesso a tuttI.
Chambery: bruciati i cavi elettrici alla fine della notte fra venerdì e sabato in tre comuni (La Ravoire, Saint-Pierre-d’Albigny et Chamousset). Sabotati oltre cento treni locali.

Sabato 3 marzo
All’estero presidi a: Londra (sotto il consolato italiano), Parigi, Dublino, Ginevra (davanti alla sede Onu), Budapest (presidio musicale vicino all’ambasciata), San Sebastian (Paesi Baschi), Lione (al consolato), Kiev (davanti alla stazione ferroviaria).
In Italia presidi a: Avellino, Udine, Trieste, Asti, Catania.
Perugia: interrotto il transito dei treni per mezz’ora.
Roma: circa 50 persone, studenti e precari, hanno occupato la sede centrale del quotidiano “La Repubblica” in via Cristoforo Colombo. Corteo di circa 5000 persone. Quando la manifestazione stava arrivando al termine, come concordato con la Questura, migliaia di persone hanno invertito la rotta e invaso la tangenziale, occupando uno svincolo che porta alla A24.
Val Susa: quasi mille persone si sono raccolte per poi suddividersi in due gruppi. Il primo, in corteo, si è diretto a piedi verso la vicina Chianocco, dove ha occupato l’autostrada innalzando barricate in un presidio festoso, colorato e caloroso. I componenti del secondo gruppo, sulle loro auto, hanno raggiunto il casello di Avigliana, dove hanno alzato le barriere delle corsie verso Torino per permettere il passaggio gratuito agli automobilisti. “Oggi pagano Monti e la Sitaf” è stato lo slogan della giornata.
Parigi: un  piccolo gruppo è partito in corteo bloccando il traffico a Sébastopol e a Rue de Rivoli fino a raggiungere Place du Chatelet, dove si teneva una manifestazione per il popolo siriano.

Domenica 4 marzo
Palermo: una cinquantina di persone ha fatto irruzione nella sede regionale del Pd imbrattando le pareti della scala con vernice spray e tentando di entrare negli uffici, ma senza riuscirci.
Nel pomeriggio sit-in di protesta davanti alla libreria Feltrinelli dove era atteso il procuratore di Torino, Giancarlo Caselli, per presentare il suo ultimo libro “Assalto alla giustizia”. Il traffico è  andato in tilt.

Domenica 5 marzo
Parigi: occupazione sede RAI.

GIovedì 9 marzo
Bologna: un gruppo di solidali ha fatto irruzione nel teatro Arena del Sole, interrompendo lo spettacolo di Ascanio Celestini e srotolando dal palco uno striscione che recitava “Giù le mani dalla Val Susa – Forza Luca!” .

Venerdì 10 marzo
Milano: corteo studentesco. Bloccati 2 Frecciarossa.
Torino: corteo studentesco No  Tav, che devia il percorso ed entra in stazione per bloccare un Frecciarossa. Nel pomeriggio un altro gruppo di solidali blocca un Frecciarossa diretto a Roma.
Roma: un Frecciarossa riceve la visita di alcuni No Tav che lasciano al loro passaggio alcune fialette puzzolenti.

Sabato 11 marzo
Saint-Martin-d’Hères (Francia): dato alle fiamme un camion di una ditta che ha lavorato ad un cantiere del TAV. Lasciata la scritta “collabora col TAV”.
Rovereto: bloccato Frecciargento. Scritte sulla fiancata del treno.

Mercoledì 14 marzo
Roma: un gruppo di solidali ha fatto irruzione all’interno della sede romana della CMC e ne ha occupato i locali, mentre alcuni manifestanti esponevano davanti all’ingresso uno striscione che recitava “Fermiamo il non-cantiere. Siamo tutti Valsusini”.

Blocco dell’autostrada per rimarcare che la Valle non si arrende

18-Mar-12

Oggi 17 marzo, il movimento no tav si è dato appuntamento alle 16 nella piazza del mercato di Bussoleno. Dopo un’assemblea con oltre un centinaio di persone, è stato deciso di rimarcare la linea della fermezza contro l’alta velocità, andando a bloccare per un’ora circa entrambe le corsie dell’autostrada A32 fisicamente e costruendo barricate. Questo un ulteriore atto per ribadire ai signori del tav che la valle non si arrende, nonostante le loro provocazioni e i loro tentativi di indebolimento del movimento e della popolazione della Val di Susa.

Con questo gesto abbiamo nuovamente espresso anche la solidarietà a tutt* i compagn* del movimento ancora in carcere o sotto restrizioni giuridiche.

LA VALLE NON SI ARRESTA!! ORA E SEMPRE NO TAV.

NO TAV – LETTERA DI JUAN DAL CARCERE DI TRENTO

17-Mar-12

riceviamo e diffondiamo:

Hola! Sono Juan Sorroche Fernandez, scrivo questo comunicato per mettere in chiaro la mia posizione.
La TAV in Val Susa è uno dei tanti progetti che lo Stato e la società mettono in cantiere, come anche gli inceneritori, l’emergenza rifiuti a Napoli, la Gronda a Genova (progetto di potenziamento del nodo autostradale), le nuove carceri, la militarizzazione dei siti dove dovranno sorgere le Grandi Opere e la militarizzazione delle strade nelle città. Solo la distruzione della terra e l’inquinamento prodotto sarebbero già abbastanza per opporsi a tali progetti , ma oltre alla devastazione dell’ambiente la piovra del capitale e del dominio stritola gli individui in un sistema sempre più controllato, mercificato e meccanizzato. L’attuazione di questi progetti, oltre alla loro nocività mortale tanto fisica quanto mentale, mira ad abituare gli individui a subire, ad accettare qualunque cosa rinunciando alla propria capacità critica e di azione. Chi li propone mette in piedi enormi campagne di mistificazione nelle quali la (anche) nostra realtà, il nostro presente e futuro, ci vengono riproposti in una versione completamente sfalsata in modo che ci sembri sempre più naturale rinunciare alla libertà e alla possibilità di autodeterminarci.
Lo sfruttamento, la distruzione e la morte sono punti fermi, costruiti col sangue e la sofferenza, con i quali la società si auto alimenta. Questi sono i pilastri sui quali essa si regge ed è necessario combatterli. Lottare contro questi tentacoli è per me lottare contro la società che li crea.
Come ribelle individualista non parlo a nome di nessun movimento ma solo di me stesso.
Io mi sento parte della lotta e di tutti quelli che la fanno propria sinceramente.
Per questo, a testa alta, mi rivendico l’aver partecipato alla lotta contro il TAV e la società in modo auto organizzato, al di fuori delle logiche dello Stato, di qualsiasi gerarchia e con metodi che ho ritenuto opportuni .
Essere “colpevoli o innocenti”, “buoni o cattivi”, “violenti o non violenti”, sono definizioni morali che non mi appartengono, sono concetti del dominio e “ delle relazioni sociali che li rendono accettabili come simbolo del potere . Perché trovo che l’autorità non fa solo affidamento sulla forza e sui messaggi dettati dall’ordinamento statale ma anche sul compromesso e l’accettazione” di tali relazioni.
La mia violenza è una goccia in mezzo al mare in confronto a quella che lo Stato utilizza e monopolizza contro la Val Susa, nelle guerre di “pace”, nei CIE e nelle carceri, causando milioni di morti. Ma non tutto dura, a volte le cose si ribaltano.
Non sono uno specialista della violenza. Credo la si possa utilizzare come mezzo o metodo ma non è l’unico, ce ne sono molti altri e tutti validi: il volantino, l’azione diretta, le pubblicazioni, l’esproprio, il concerto … questo individualmente come collettivamente, decide ognuno come, perché e quando miscelarli.
A quelli che hanno solidarizzato sempre senza distinzioni fra “buoni e cattivi” … un affettuoso abbraccio, ci si vede nelle infinite strade della lotta.
A quelli che questa pratica, questo modo di relazione non lo fanno proprio, va tutto il mio disprezzo ed il mio odio! Perché “la strada della libertà e la dignità è sempre individuale e non si associa agli stereotipi e alle etichette” .
A testa alta!
Per la ribellione permanente!

Per scrivergli:

Juan Antonio Sorroche Fernandez
Casa Circondariale – Via Beccaria, 134 – Loc. Spini di Gardolo – 38014 Gardolo – TN

Manifestazione contro la brutalità poliziesca a Montreal

16-Mar-12

 

da: http://juralib.noblogs.org/2012/03/16/montreal-contre-la-brutalite-policiere-manifester-est-illegal/

Bandiere NO TAV fra i tifosi del Marsiglia!

16-Mar-12

San Giovanni, scontri del 15 ottobre studente condannato a quattro anni

15-Mar-12

E’ la pena inflitta dal gup Fattori a Valerio Pascali arrestato durante la manifestazione promossa dagli “indignati”. I legali del ragazzo: “Deposistate le motivazioni sarà valutato il ricorso”. Fuori piazzale Clodio un presidio pacifico

Quattro anni con rito abbreviato. Questa la pena inflitta dal gup Anna Maria Fattori nei confronti del giovane studente pugliese Valerio Pascali arrestato per gli scontri avvenuti durante la manifestazione del 15 ottobre scorso. Il giudice ha così di fatto accolto le richieste del pm Roberto Felici.
I legali del ragazzo, gli avvocati Marcello Petrelli e Filippo Morlacchini, si sono limitati a dire: “Quando saranno depositate le motivazioni sarà valutato il ricorso in appello”. Resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale il reato contestato al ragazzo inizialmente finito in carcere e a cui poi il tribunale del Riesame ha concesso gli arresti domiciliari. Pascali, 22 anni, diplomato al liceo classico Palmieri, studia all’università a Bologna. Figlio di un funzionario Asl, a suo sostegno fuori dagli uffici di piazzale Clodio si è tenuto un presidio pacifico.

L’ultima condanna per i disordini del 15 ottobre scorso risale all’8 marzo. Due anni e 4 mesi di reclusione è la pena (sospesa) che i giudici della decima sezione hanno inflitto a Ilaria Ciancamerla, 20enne accusata di resistenza aggravata a pubblico ufficiale. La giovane, cui sono stati revocati gli arresti domiciliari, è stata condannata anche al pagamento di 500 euro ciascuna alle parti civili Comune di Roma, Atac e Ama. Quella della Ciancamerla è la quinta condanna in ordine di tempo per gli incidenti di metà ottobre: la stessa sezione del tribunale ha già condannato Giovanni Caputi (3 anni e 4 mesi) e il romeno Robert Scarlat (2 anni). Pene più pesanti, invece, sono state inflitte dal gup Anna Maria Fattori il 22 febbraio scorso: 5 anni a Giuseppe Ciurleo e 4 anni a Lorenzo Giuliani.

da: http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/03/14/news/indignati_scontri_del_15_ottobre_studente_condannato_a_4_anni-31522856/

Perugia – 25 denunciati per blocco ferroviario No Tav

15-Mar-12

Venticinque attivisti “No Tav” sono state denunciati dalla Digos di Perugia per aver bloccato i binari ferroviari a Fontivegge il 3 marzo scorso. Le accuse: interruzione di pubblico servizio e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.  Tra di loro anche due minori. La manifestazione si era svolta pacificamente nel giorno della mobilitazione nazionale contro la Tav in Val di Susa.

«Nel primo pomeriggio dello scorso 3 marzo – si legge in una nota della questura – nell’ambito di una manifestazione non preavvisata, alcuni aderenti al locale comitato “NoTAV” hanno invaso i binari della stazione di Fontivegge, determinando il blocco della circolazione ferroviaria per circa mezz’ora. Ignorando l’intimazione del personale Digos a lasciare liberi i binari, alcune di esse  si erano anche travisate,  nel tentativo di impedire alle forze di polizia il loro riconoscimento». A causa del blocco momentaneo, tre treni regionali hanno subito ritardi, «con grave nocumento – sostiene la polizia – alla circolazione ferroviaria e disagi per i passeggeri».

Identificati dai filmati. Per quei fatti, al termine di una articolata indagine, che per identificare i responsabili e ricostruire le singole condotte si è avvalsa di filmati e fotogrammi realizzati dal personale della Digos presente in stazione. Da qui sono scattate le 25 denunce, comprese quelle a due minorenni, per i reati previsti dagli articoli 340 e 650 del codice penale, ovvero interruzione di pubblico servizio e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Dei 25, tre sono stati denunciati anche per aver promosso una manifestazione non autorizzata e tre per violazioni delle disposizioni a tutela dell’ordine pubblico attraverso il travisamento per non farsi riconoscere.

fonte: Umbria24 [15/03/12]