Il 2 Luglio 2012, una vasta operazione di polizia è stata lanciata su tutta la città di Salonicco, con incursioni in due case occupate, perquisizioni domiciliari e massicce detenzioni preventive ( persone che siano state catturate anche nelle loro abitazioni private, e su molte strade, e solo dopo alcune ore sono state rilasciate dai dipartimenti della polizia), e con arresti. Finora sono riportarti 25 arrestati, ed è possibile che saranno accusati di crimini.
In particolare, le forze di polizia hanno preso d’assalto lo spazio anarchico Nadir alle 6:30 circa, detenendo persone all’interno dell’edificio. I sbirri di seguito hanno preso d’assalto anche l’occupazione Orfanotrofio, detenendo anche persone da lì.
I mezzi d’informazione greci hanno immediatamente collegato questa repressione a delle indagini della polizia in merito ad eventi che hanno avuto luogo negli ultimi mesi in questa città del nord della Grecia.
Al diavolo i mercenari della polizia ed i media dominanti… Siamo ben consapevoli del fatto che la magistratura e la polizia serviranno lealmente qualsiasi propaganda dominante, all’interno d’una guerra crescente contro il nemico interno.
Tuttavia, non possiamo evitare di menzionare che questi cosiddetti “eventi degli ultimi mesi” potrebbero realmente far riferimento a dei gravi conflitti tra individui e/o collettivi di Salonicco che sono ( almeno in teoria, o secondo osservatori esterni ) affiliati allo stesso spazio politico, ma hanno adottato tendenze ed approcci diversi, il più delle volte uno contro l’altro (anche con comunicati pubblici in alcuni casi). Ci sono molti fatti deliberatamente lasciati “in silenzio” per quello che riguarda un apparente conflitto interno all’interno degli spazi attivi dell’ampio movimento libertario della città di Salonicco, e questo dibattito potrebbe anche non essere mai analizzato pubblicamente. Ma possiamo riflettere sul pericolo più profondo che si cela dietro tali discordie, ora che la repressione ha colpito duramente, ed apparentemente l’operazione poliziesca colpisce compagni di entrambe le “parti” di questo tipo di conflitto.
Cerchiamo di dimostrare il nostro sostegno non negoziabile per gli arrestati, prima di passare ad una autocritica di fatto. Solidarietà prima e sempre, libertà per tutti i compagni.