E’ la pena che i giudici hanno inflitto a Ilaria Ciancamerla, 20enne accusata di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, oltre al pagamento di 500 euro a Comune, Atac e Ama
Il pm Luca Palamara ha chiesto tre anni di reclusione ritenendo ”sbagliato e processualmente rilevante” il comportamento tenuto quel giorno dall’imputata che alcune foto hanno immortalato vestita di nero, con tanto di cappuccio per non farsi riconoscere e nell’intento di lanciare un sanpietrino. Stando al poliziotto che ha proceduto al suo arresto, Ilaria Ciancamerla era stata vista anche brandire una spranga di ferro. Circostanze negate dalla diretta interessata che ha cercato di sminuire la portata delle accuse: ”Ammetto di aver preso quella spranga ma l’avevo scambiata per l’asta di una bandiera. Mi stavano arrivando oggetti addosso da ogni parte della strada, quando le forze dell’ordine hanno ordinato la carica sul gruppo di manifestanti violenti, e questo bastone mi sarebbe servito per difesa. Stesso discorso per il sasso che ho trovato per terra e lanciato un paio di metri più in là, più per sfogo che per colpire qualcuno”.
Il suo difensore, l’avvocato Cesare Antetomaso, ha chiesto l’assoluzione: ”La ragazza, alla sua prima manifestazione, non ha preso parte ad alcuna azione violenta, non ha lanciato bottiglie né brandito la spranga. Brandire è una cosa, prendere è un’altra. Tra l’altro, per i colpi ricevuti durante la manifestazione lei è stata anche refertata. E’ chiaro che, ingenuamente, ha pensato di potersi difendere da altre aggressioni. E pure il lancio della pietra, sebbene sia da censurare, non ha fatto danni né colpito qualcuno”.
In udienza non sono mancati alcuni momenti di tensione quando, dopo la deposizione in aula del poliziotto che ha raccontato le fasi dell’arresto, il fidanzato dell’imputata si è lasciato andare a commenti pesanti all’indirizzo dell’agente: ”Vatti a lavare, hai la coscienza sporca, con questo arresto hai rovinato la vita di una persona”. Il giovane è stato poi identificato e allontanato dall’aula. Quella della Ciancamerla è la quinta condanna in ordine di tempo per gli incidenti di metà ottobre: la stessa sezione del tribunale ha già condannato Giovanni Caputi (3 anni e 4 mesi) e il romeno Robert Scarlat (2 anni). Pene più pesanti, invece, sono state inflitte dal gup Anna Maria Fattori il 22 febbraio scorso: 5 anni a Giuseppe Ciurleo e 4 anni a Lorenzo Giuliani.