Qualche aggiornamento su alcuni degli arrestati, se non tutti ne fossero venuti a conoscenza…
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Su Juan, che alla notizia di ciò che è successo a Luca si è rifiutato di rientrare in cella:
Juan denunciato per protesta solidale No Tav in carcere
Un aggiornamento a proposito della protesta messa in atto da Juan il 27 Febbraio nel carcere di Spini di Gardolo in solidarietà con Luca e la lotta contro il Tav: il 2 Marzo in seguito alla protesta Juan è stato sottoposto ad un consiglio disciplinare che gli ha affibbiato una denuncia penale per resistenza e un rapporto disciplinare con conseguente sanzione
Per scrivergli:
Juan Antonio Sorroche Fernandez
Casa Circondariale – Via Beccaria, 134 – Loc. Spini di Gardolo – 38014 Gardolo – TN
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Su Tobia, che agli arresti domiciliari ha intrapreso lo sciopero della fame:
6° giorno di sciopero della fame di TOBIA IMPERATO e i media tacciono.
Tobia Imperato, uno degli arrestati del 26 gennaio scorso, in arresti domiciliari dal 13 febbraio, con il divieto di comunicare con persone diverse da quelle che con lui coabitano, ha iniziato sabato 3 marzo uno sciopero della fame.
Tobia protesta contro il rigetto delle richieste di autorizzarlo ad assentarsi da casa per andare a lavorare presso l’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea, dove lavora da tempo come bibliotecario, e a comunicare con persone estranee al suo nucleo familiare.
La sua attuale situazione di isolamento, imposta e mantenuta ad oltre 8 mesi dai fatti che gli vengono contestati, si rivela per certi versi deteriore rispetto alla sua precedente situazione carceraria, dove almeno poteva scrivere lettere all’esterno, e sembra dettata, al pari di quella degli altri indagati, da una logica esclusivamente punitiva, del tutto sganciata da quei principi generali, di adeguatezza e idoneità, che regolano l’applicazione delle misure cautelari nel nostro codice di rito.
La misura cautelare è stata imposta a Tobia perché, secondo l’accusa, egli si sarebbe contrapposto ad un poliziotto nel corso dello sgombero del presidio della Maddalena il 27 giugno 2011.
In realtà, nelle foto prodotte dalla Polizia si vede unicamente un contatto tra la mano di Tobia e l’avambraccio di un operatore delle forze dell’ordine. Attraverso la testimonianza di una altro manifestante presente al fatto e il reperimento di un filmato scaricato dal web è stato possibile ricostruire integralmente la scena.
Il contatto in questione avviene su un ripido pendio a fianco dell’autostrada ed è preceduto da un intervento piuttosto rude di alcuni poliziotti che hanno appena buttato per terra un manifestante con le mani alzate. Il contatto dura solo un paio di secondi, senza che si possa apprezzare alcun intento violento da parte di Tobia.
Tobia ha sostenuto, con dichiarazione spontanea resa in interrogatorio, di essersi aggrappato al poliziotto perchè stava scivolando all’indietro. In effetti, dal filmato si vede che, immediatamente dopo aver appoggiato la mano sul poliziotto, egli cade all’indietro e scivola giù per la scarpata.
Resta veramente difficile comprendere come per una vicenda di questo spessore si possa decidere di richiedere e di applicare una misura cautelare.
Movimento NO TAV