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GOOD MORNING, NOTAV!

Finito un corteo, si apre sempre qualche possibilità. Rischi che non si sono presi, limiti da superare. Tensione, dare continuità alla lotta. Incontri che nascono. Certe cose prima si fanno, poi si dicono.
http://ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/03/02/visualizza_new.html_126366069.html

Ieri sera ci diamo un appuntamento, senza stabilire a priori l’obiettivo, ma convinti nell’indicazione del movimento. Bloccare tutto – dappertutto. Stamattina levataccia alle 6, appuntamento alle 7 a una fermata del metrò. Colazione veloce, una rapida occhiata ai blocchi di ieri in valle, il tempo di essere tutti pronti. Siamo una quindicina, alcuni di noi non si conoscono se non di vista, via si saltano i tornelli che manca poco. Curiamo i dettagli in banchina, e sulla metro affollata siamo quasi invisibili. Arriviamo alle 7.40 alla stazione di Rogoredo. Aspettiamo l’arrivo del treno, nascosti. Fuori uno striscione, megafono, un paio di torce. Una vedetta parte per avvertirci degli sbirri in arrivo, ma a quest’ora Milano è intasata e ci metteranno una mezz’ora ad arrivare in camionetta.  Un Frecciarossa sta arrivando alle 7.52, diretto a Roma, mentre sui binari a fianco schiere di pendolari scivolano tra i sottopassaggi e gli autobus in piazzale. Si parla soprattutto con loro. Un ferroviere se la ride, viene a vedere i suoi colleghi in frecciarossa che smattano, dietro alle puntualizzazioni indignate dei passeggeri. Dov’è la polizia? Qualche simpatizzante della delazione cerca di immortalarci le facce, altri ne approfittano per fumarsi una sigaretta. Intanto il frecciarossa resta lì per una ventina di minuti, immobile. Le porte non possono chiudersi con noi in mezzo. Ultimi cori e, senza nemmeno aver incrociato un DIGOS, si torna alla metro, al flusso immenso del mattino, e anche noi dopo questo momento comune ci troviamo separati chi dal lavoro, chi dalla scuola. Ma ci saranno tante altre occasioni per organizzarsi insieme, per trasformare un incontro in qualcosa di pratico e di comune, per diffondere la pratica dei blocchi, per rendere la lotta qualcosa di sempre più legato al quotidiano, alla vita. Come in valle. Parlatene con i vostri amici, bloccare un frecciarossa è sempre possibile!

da: http://notavliberi.noblogs.org/post/2012/03/02/good-morning-notav/