“Siamo in ogni luogo, e dapertutto ammiriamo i prodigi della libertà. Vengano ancor oggi e vedranno.” 1849
Un’improvvisazione narrativa #notav #liberitutti
Passarono i villaggi a rastrello una notte d’inverno riempirono di corpi le patrie gattabuie poi ne presero tre a casaccio che grande idea tre a casaccio tra i meno fotogenici li strascicarono in piazza coi ferri ai polsi e alle caviglie li ostentarono su un palco appesi alla loro insonnia come trofei di pesca la più grande tinca del lago Bajkal il più grande pesce gatto della Baja California e declamarono: Questi sono i capi della protesta ecco che fine fanno i leader del terrore alla legge non si sfugge non sperate di ordire trame
Risposero duemilatrecentododici lampi di fotocamere scodinzolanti quattordicimila furbofoni pregiudizianti eserciti di dita deferenti su piccole tastiere pronte alla bisogna predisposte alla gogna cori di vocette negli auricolari e applausi comprati con soldi pubblici si chiama peculato tra calci e strattoni i birri coprirono di merda i malcapitati non merda metaforica merda calda di maiale merda prelevata il mattino stesso nell’azienda agricola più amica del regime merda nemmeno buona come concime e i birri ridevano forte ah! ah! ah! additando i malcapitati presunti leader del terrore rei fino a prova contraria
Ma la piazza non rispose come sperato tante voci perforarono la coltre sfilacciata del consenso pronto-a-portare ciascuno gridò: Malcapitati lo siamo tutti chi più chi meno e se la notte scorsa la mia casa ha evitato il rastrello è stato per botta di culo lassù potrei esserci io e la merda non spaventa chi ci finirà comunque
La folla dei ciascuno del siamo tutti malcapitati venne avanti spazzò via furbofonanti e fotocamerieri travolse il palco spezzò i ferri confiscò i trofei mai più vanterie di stato sulla più grande carpa d’Occitania o il più grande salmone beccato mentre risaliva la corrente col tritolo nel portabagagli la folla dei ciascuno non fece caso alla merda si mise in spalla i tre calpestò i birri sotto le scarpe rise di cuore matto che ti vuole bene e gridò: Libere tutte liberi tutti non si può sbattere una valle in gattabuia
Non ce l’ho una bella conclusione purtroppo non finisce qui non finisce così non esiste la volta per tutte ma se ogni volta spiegheremo che trofeo di pesca può diventare chiunque forse
dico forse
sarà più difficile
almeno un poco più difficile
coprire di merda su patiboli mediatici
i rei fino a prova contraria