Skip to content

[Operai] Consegne a domicilio

17-Apr-12

12 Aprile. Una settimana fa erano arrivati sotto uno stabile in centro città pensando fosse del loro padrone, ma non era la villa giusta. Ieri invece, gli operai della de Tomaso ci son riusciti. Urla, insulti, petardi e uno striscione affisso sul cancello della villetta di Gian Luca Rossignolo, amministratore delegato della fabbrica di Grugliasco. Senza capetti sindacali a mediare, gli operai hanno lanciato petardi nel giardino e intonato slogan e insulti alla volta dell’industriale.
da: macerie

[No Inc] Comunicato Post Corteo 14 Aprile

16-Apr-12

Sabato 14 Aprile è stata una grande giornata di partecipazione, di  mobilitazione e di lotta. Le strade di Albano si sono riempite di cittadini,  comitati di quartiere,  rappresentanti dei Comuni dei castelli romani, collettivi studenteschi e reti sociali che si battono su tutto il territorio laziale contro un piano regionale dei rifiuti basato su discariche e inceneritori.È stata la risposta migliore a chi da giorni dava definitivamente persa una battaglia che nonostante la sentenza del Consiglio di Stato ha dimostrato tutta la sua vitalità e determinazione a continuare il percorso fin qui intrapreso. Per tutto il corteo molti sono stati gli interventi e le testimonianze di chi vive intorno a Roncigliano: lo scempio del settimo invaso, l’allargamento della discarica, l’inquinamento delle falde acquifere. La volontà popolare lo ha ribadito ancora una volta: basta con discariche e inceneritori, né qui né altrove, differenziata subito e netta contrarietà al  piano regionale dei rifiuti proprio in questi giorni al centro del dibattito  con l’intervento dello stesso ministro Clini. Lo stesso che aveva anticipato la sentenza del Consiglio di Stato che sbloccava l’inceneritore di Albano.

Purtroppo prima che l’assemblea conclusiva del corteo iniziasse, le migliaia  di persone che man mano arrivavano a Piazza Mazzini, hanno trovato un ingiustificabile schieramento di forze dell’ordine, come sin dalla prima mattinata per tutte le strade di Albano. In prossimità di Villa Doria, quando il corteo continuava il suo percorso, è partita una  carica delle forze dell’ordine, tra l’altro creando panico e paura. Una  signora, a cui va tutta la nostra totale solidarietà, ha avuto una frattura alla caviglia. Oltre a numerosi contusi.

Come se non bastasse, l’ingiustificato nervosismo delle forze dell’ordine si è  manifestato anche a conclusione del corteo. Mentre quattro studenti, di cui due  minorenni, stavano tornando a casa, sono stati fermati e aggrediti dalla Digos  di Roma, con la giustificazione di un normale controllo. In realtà la reale intenzione era mettere in stato d’arresto uno dei due studenti minorenni, a loro  dire responsabile di aver lanciato pietre contro le forze dell’ordine e responsabile del ferimento di un agente.

Il tutto si è consumato sotto gli occhi increduli di tanti cittadini di  Albano. Un presidio spontaneo sotto il commissariato di Albano per richiedere  l’immediato rilascio dello studente, dopo pochi minuti si è trasformato in una nuova caccia ai manifestanti. Quasi trenta membri del nostro coordinamento sono stati accerchiati da blindati di Polizia e Carabinieri per poi essere identificati. Anche alcuni giornalisti presenti, hanno ricevuto lo stesso trattamento e alla fine la Polizia ha confermato l’arresto per uno dei due ragazzi minorenni fermati, in attesa del processo che dovrebbe tenersi mercoledì.Inoltre è da sottolineare come la stampa, nella giornata di Domenica, abbia diffuso in modo uniforme le stesse notizie, prese direttamente dalle veline della Questura, riportando anche gli stessi errori.


Nessuno di noi ha mai pensato di fare una marcia di almeno 5 kilometri verso “la Nettunense”.
Solo chi non consoce il nostro territorio può scrivere queste cose! La risposta è chiara. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato il segnale è  quello di creare intimidazione e paura. Si cerca così di criminalizzare chi si batte a difesa del proprio territorio, dipingendolo come chissà quale pericoloso sovversivo. Oggi l’unica colpa che abbiamo avuto è stata quella di aver manifestato ancora una volta con determinazione contro la devastazione  ambientale, a difesa della salute e dell’ambiente di tutti noi.

Continueremo a lavorare e ad informare la cittadinanza come sempre, attraverso ricorsi legali, assemblee, sit-in, per bloccare la folle costruzione dell’inceneritore di Albano.

LIBERI TUTTI!!
Coordinamento contro l’inceneritore di Albano

 

[No Tav] Dalla Grecia solidarietà al movimento No Tav

16-Apr-12

 

 

Ieri sera, 10-4/2012, un’iniziativa dei compagni dei centri sociali di Corfù abbiamo fatto un presidio in piazza Georgaki con una proiezione di controinformazione, testi e un striscione. Μa perché ci interessa il movimento NO TAV? In Italia la somiglianza con la realtà greca é chiara.

In Grecia (Papademos), come in Italia (Monti), i premier sono banchieri nominati. In tutti e due i paesi, ci danno “da mangiare” le stesse bugie riguardo lo sviluppo, come  beneficio per la società.

Perché il loro sviluppo, sia che si tratti del TAV, sia delle turbine eoliche sulla montagna Pantocratoras di Corfù, calpesta la vita dei residenti e della natura. L’unico ad avere beneficio é sempre il capitale.

Perché questo tipo di opere si fa a favore dei grandi appaltatori, che in Italia succede  essere la mafia, e in Grecia le grande ditte che prendono sempre i lavori pubblici e controllano i media.

Perché i media hanno lo stesso ruolo dappertutto, quel ruolo che é sempre a favore di ogni padrone. Calunniano e distorcono ogni lotta sociale. Dividono i manifestanti in “buoni” e “cattivi”. Cercano di volgere l’opinione pubblica contro  ogni movimento, e presentano come “unica verità”, quella di ogni appaltatore.

I media costruiscono “un muro di silenzio” intorno ad ogni focolaio di resistenza, cercando di conviverci che la crisi economica e il suo affrontarla é una questione nazionale. Noi rompiamo questo “muro di silenzio”, per dimostrare che sul saccheggio delle nostre vite non c’é nessuna dimensione nazionale, ma solo quella di classe.

Da Keratea* fino a Kulon Progo**, e da Lefkimi (Corfu) fino alla Val di Susa, lo stato e il capitale cambiano molti nomi ma hanno sempre lo stesso volto quello del denaro e della morte.

LO SVILUPPO NON É PER IL POPOLO, MA PER I MAFIOSI E I PADRONI.
Forza compagni/e! Impariamo dalla vostra lotta!

Iniziativa di Solidarietà a NO TAV–Corfù
Elea squat & Draka squat

* Keratea : Città del sud-est della Grecia dove la popolazione locale si batte dal 2010 contro un progetto di discarica a cielo aperto.

** Kulon-progo : Regione dell’Indonesia dove i contadini lottano dal 2005 contro la distruzione delle loro terre.

tradotto da: anarchicipistoiesi

fonte: IndymediaAtene

[No Tav] 11 Aprile, degli striscioni lungo il tragitto della Lione-Torino

16-Apr-12

L’11 Aprile molti striscioni sono stati attaccati lungo il tragitto previsto per la Lione-Torino, lato francese.

 

[No Tav] A sarà dura

16-Apr-12

[No Inc] Corrispondenza conclusiva sul corteo No Inc di Albano

15-Apr-12

Corrispondenza conclusiva sulla giornata di mobilitazione contro l’inceneritore di Albano e sui fermi fatti dalle forze dell’ordine dopo lo scioglimento della piazza.

[No Inc] Fermi ed identificazioni ad albano

14-Apr-12

Alla fine del corteo ad albano contro l’inceneritore mentre un presidio continuava a rimanere in piazza sono state fermate cinque persone, di cui un minorenne che è stato strattonato e sbattuto al muro, e sono state portate in questura. Mentre i compagni chiedevano il rilascio dei fermati varie camionette della polizia hanno bloccato entrambi i lati dell’appia , identificato i presenti e filmato i volti con le telecamere. Ora la strada è di nuovo aperta ma i fermati sono ancora in questura. Alla polizia non è andato giù il corteo, sbirri infami.

da: http://roma.indymedia.org/articolo/44931/fermi-ed-identificazioni-ad-albano

 

[Ateneo Squat] 12 ANNI DI OCCUPAZIONE

14-Apr-12

[Roma No Tav] Mercoledì 11 aprile

12-Apr-12

 

 

L’invito dalla Val Susa è chiaro: portare la valle in città. E la città non tarda a dare la sua risposta agli espropri. Già nella notte Piazzale degli Eroi in Prati si riempie di bandiere No Tav e due striscioni vengono appesi nella piazza. Resisteranno fino all’ora di pranzo, quando i solerti addetti al decoro urbano, sollecitati dal questore, ripuliranno tutto.Nella mattinata tre blocchi del traffico rallentano la routine quotidiana degli ignari cittadini e qualcuno ieri è arrivato decisamente tardi a lavoro. Il primo blocco è vicino l’università, tre cassonetti vengono rovesciati e una bandiera No Tav comincia a sventolare. Il secondo sulla via Ostiense: un’azione rapida con fumogeni e uno striscione steso tra due guardrail bloccano la viabilità. Il terzo vicino alla stazione Tiburtina, di nuovo cassonetti e bandiere ricordano che ieri non è stato un giorno come gli altri.
Ma la giornata di lotta non finisce qui. L’appuntamento lanciato dai No Tav  romani è alle 17:00 a piazzale tiburtino. Si monta un gazebo sul marciapiede e la strada si riempie, passano i minuti e le presenze aumentano. Gli interventi si susseguono, e i collegamenti con radio black out trasmettono le ultime notizie della Valle. Nel frattempo la nuovaoccupazione di via Boccea viene minacciata di sgombero, sembra che alcune camionette si stiano avvicinando alla Fazenda occupata.  I momenti sono frenetici e alla fine si decide che un po’ di persone andranno a dare una mano mentre altri continueranno la mobilitazione No Tav.

Alle 18:30 si smonta il presidio e ci si muove in corteo per le strade di San Lorenzo. I numeri aumentano e scritte No Tav cominciano ad apparire sui muri: “ NO TAV ovunque”, “Libere/i tutte/i”, “Bloccare tutto”. Le bandiere sventolano illuminate da un mite sole romano e determinati ci si avvicina insieme al primo obbiettivo della giornata: il deposito logistico di trenitalia a scalo san lorenzo. Le serrature saltano, velocemente si entra e in pochi minuti il corteo è dentro.

Dopo l’iniziale sorpresa la risposta delle forze dell’ordine è massiccia. Dai megafoni si rivendica la scelta di rispondere agli espropri che stanno avvenendo in Valle, con l’occupazione di un luogo di proprietà  di trenitalia. Due freccia rossa sono in ostaggio, la tensione sale. Digos e funzionari di piazza, supportati e incoraggiati da un centinaio di soldatini carichi e tesi, intimano di sgomberare immediatamente il posto; si improvvisa un’assemblea di fronte alle porte dello stabile incuranti della massiccia presenza degli sbirri.

E’ un momento di riappropriazione e di orizzontalità. Nasce una discussione animata su come proseguire: se rimanere lì affrontando il divieto della questura o se andare via continuando la giornata in altri modi. Alla fine si sceglie di rimettersi in marcia valutando impraticabile la difesa dello spazio. C’è ancora tanto da fare.

Il corteo riprende le strade del quartiere dirigendosi in piazza dell’immacolata.Nel frattempo l’occupazione di boccea può respirare, la minaccia portata a un luogo così sensibile ha richiamato tutte le forze a loro disposizione. Una sottile soddisfazione serpeggia tra tutte e tutti facendo scandire con più voce cori e canti.

Si raggiunge la piazza. Si ricomincia a parlare; tra chi vuole mangiare e riposarsi e chi invece vorrebbe ripartire subito, tutta la piazza manifesta la volontà di riappropriarsi di un posto, per organizzarsi, vivere insieme e dare forza a queste giornate. Non si aspetta e si riparte insieme sorretti da una determinazione che non fa pesare stanchezza e fame.

Si apre un nuovo posto: l’ex cinema apollo, vicino alla stazione termini. Le sue condizioni non sono come ci si aspettava e non permettono di ospitare le due assemblee in programma nei giorni a venire. Nonostante la delusione di non avere uno spazio agibile si decide di ridare appuntamento per la mattina seguente per allestire un presidio in piazza. Le facce cominciano a segnare un po’ di stanchezza e questa prima giornata di lotta si chiude con una grande cena collettiva in strada. I tavoli e le panche occupano marciapiedi e rotaie del tram. In un’atmosfera surreale le fatiche e le asprezze della giornata si dileguano tra risate e buon cibo. Mangiare insieme significa di più che sopperire ad un bisogno, significa mettere un altro tassello a quella vita in comune che si costruisce solo nella lotta.

Ci si saluta dandosi un nuovo appuntamento per il giorno dopo; ore 10:00 del mattino a piazza dell’immacolata a San Lorenzo. Domani sarà una nuova giornata di lotta e tutte e tutti vanno a dormire pensando a proposte pratiche da condividere la mattina successiva.

da: romanotav.info

[Genova] Novità dalla Lanterna [sperimentazioni repressive]

11-Apr-12

riceviamo e diffondiamo:

NOVITÀ DALLA LANTERNA

Periodo di intensa attività quello della Questura e dei Carabinieri di Genova; il procuratore Scolastico, insediatosi l’altr’anno, ha dato un’accelerata a tutti i procedimenti giudiziari in corso, occupandosi esclusivamente di lotte e movimenti. I numerosi momenti di conflitto che si sono evoluti a Genova negli ultimi due anni, dalle lotte studentesche del 2009, passando per gli scioperi generali fino alle ultime mobilitazioni NOTAV, evidentemente non sono andati giù alla solerte Questura genovese. Assai numerose quindi le denunce piovute dopo ogni uscita in strada che hanno colpito le diverse realtà. Da quanto si apprende dai giornali, i questurini non sembrano lesinare provvedimenti neanche per le ultime manifestazioni NO TAV a Genova, che hanno visto scorrere, dalla cacciata di Moretti alla festa PD fino ad oggi, partecipati cortei, blocchi stradali e ferroviari, presidi, iniziative e numerosi saluti sotto il carcere di Marassi dove era detenuto Gabri.

Nel mese di marzo sono state quindi emesse un totale di 6 misure cautelari e 2 avvisi orali. Alcune riguardo agli scontri tra operai e forze dell’ordine sotto la prefettura il 24 maggio scorso: a tre persone è stato applicato l’obbligo di firma due volte al giorno in questura e con divieto di partecipazione a cortei, presidi e manifestazioni politiche. In virtù di ciò, saranno obbligati a firmare durante queste occasioni. Ecco così che il DASPO esce fuori dalle curve degli stadi e approda in contesti di piazza e di lotta sotto le vesti di un provvedimento giudiziario della stessa natura, concretizzando così la volontà degli organi istituzionali e polizieschi di estendere la strategia repressiva testata sugli ultras. Inoltre dal 5 di marzo, in seguito a una situazione di strada determinata da una pattuglia di carabinieri e alpini che stavano effettuando un controllo nei vicoli, tre persone sono state sottoposte ad obbligo di dimora a Genova con divieto di allontanamento notturno da casa dalle 19.30 alle 7.30. Ad una di queste la misura è stata ridotta a tre firme settimanali, e agli altri due dopo venti giorni è stato notificato anche l’avviso orale. Così, tanto per far comprendere quanto vale la posta in gioco.

Mandiamo un saluto affettuoso a tutti i compagni inguaiati con la legge, ai NOTAV ancora prigionieri e sottoposti a misure cautelari e ai ribelli di ogni sorta e di ogni luogo, rilanciando un “AVANTI TUTTA!”

fonte: http://www.informa-azione.info/genova_novità_dalla_lanterna_sperimentazioni_repressive

[No Tav] Resistenza in Val Clarea

11-Apr-12

[Milano] Irruzione al Corriere della Sera

11-Apr-12

Martedì 10 Aprile, ore 16:00: irruzione di un gruppo di No Tav al Corriere della Sera, via Solferino.

 

1. Irrompere nelle sedi degli organi di informazione, non per contestare le scelte redazionali o ripetere ancora una volta che i giornalisti sono degli infami. E’ noto che questi si sono resi più volte complici e protagonisti degli atti repressivi, consegnando testimonianze e foto a polizia e magistratura, e costruendo un immaginario che criminalizza e dunque tenta di isolare tutte le lotte in corso.

 

 

2. La questione non è instaurare un dialogo, sedersi con questo o quel giornalista a cercare di tracciare qualcosa di buono. Si tratta di imporre a un giornale dei contenuti. Non per alimentare il dibattito, ma per rilanciare la lotta, per dare visibilità oltre la coltre mediatica alla giornata dell’11 aprile e ai compagni ancora detenuti.

 

3. La trentina di No Tav che ha fatto irruzione nell’ufficio del co-direttore del Corriere della Sera aveva un solo interesse: che questo comunicato venisse pubblicato. Non c’è da farsi alcuna illusione sul modo in cui verrà commentata e criminalizzata questa pratica semplice e riproducibile ovunque.

Questo è il comunicato per intero:
MILANO – 10/04/2012
Alcuni No Tav milanesi hanno occupato la redazione del Corriere della Sera di via Solferino,  rispondendo all’appello che arriva dalla Val di Susa. Vogliono che sia pubblicato il presente comunicato.
La Val di Susa è già ovunque: mercoledì 11 aprile avverranno cortei, blocchi e azioni No Tav in tutta Italia.
A Milano corteo ore 18:00 Piazzale Cadorna.
IL TAV NON SI FARA’ MAI.
LIBERTA’ IMMEDIATA PER TUTTI I NOTAV INQUISITI.
BLOCCARE TUTTO, DAPPERTUTTO.
Celo, Lollo, Mau, Nic liberi!

 

Abbiamo mantenuto tutti gli impegni, e andiamo avanti.

[No Inc] COMUNICATO NO INC CORTEO 14 APRILE

10-Apr-12

FERMIAMO L’ INCENERITORE DEI CASTELLI ROMANI

Sono quasi 5 anni che le amministrazioni regionali cercano di far costruire ad Albano Laziale, al centro dei Castelli Romani, il grande inceneritore di Cerroni. Mentre provano a farci credere, con la loro propaganda, che l’unico modo per trattare i rifiuti è quello di bruciarli.
Gli inceneritori da rifiuti, anche quelli più moderni di ultima generazione, emettono nell’atmosfera sostanze tossiche prodotte dalla combustione dell’immondizia. Tra queste vi sono cloro, diossine, furani, clorobenzene, metalli pesanti (piombo, cadmio, mercurio,…), acido cloridrico, e molto altro ancora. Oltre a queste sostanze tossiche vi sono anche le più pericolose nanoparticelle, delle dimensioni di un milionesimo di millimetro. Nemmeno i filtri di ultima generazione riescono a contenere la loro pericolosità perchè si accumulano negli organismi, nelle piante che mangiamo ed essendo cancerogene danno vita a tumori ed altre pericolosissime patologie! Le loro piccolissime dimensioni gli permettono di essere trasportate dal vento per kilometri: vivere nel raggio di 50 km da un inceneritore significa aumentare di moltissimo la probabilità di contrarre tumori! Gli inceneritori sono rozze macchine industriali che hanno bisogno di imponenti quantità di acqua che saranno sottratte alle già compromesse falde acquifere dei Castelli Romani.
Per anni comitati popolari si sono battuti contro la costruzione di questo inceneritore che dovrebbe bruciare dalle 160.000 alle 250.000 tonnellate di CDR (parte secca dei rifiuti) all’anno (quando la produzione di CDR di tutti i Castelli romani è di circa 60.000 tonn/anno, le restanti, come dichiarato nel progetto, arriveranno da Roma o altrove!). Dopo anni di battaglie nelle piazze e nei tribunali, il 15 dicembre del 2010 il TAR del Lazio ha emesso una sentenza che bloccava l’impianto per incompatibilità ambientale, dando ragione alle popolazioni e alla resistenza contro questo EcoMostro.
Il 22 marzo scorso, abbiamo appreso che il Consiglio di Stato ha invalidato la precedente sentenza del TAR, sbloccando formalmente il cantiere e sostenendo che le popolazioni non sono legittimate a difendere i territori perché l’unica volontà che conta è quella delle istituzioni regionali che vogliono costruire l’impianto!! Quindi per il Consiglio di Stato l’unico parere che vale è quello dei politici che per far arricchire i loro amici imprenditori di turno, (in questo caso il monopolista dei rifiuti del Lazio Manlio Cerroni che sarà proprietario dell’impianto) sono disposti a calpestare i territori, le loro risorse e le popolazioni che li abitano!
Per noi invece l’unico grado di giudizio che conta è quello popolare e si misura sul terreno della lotta! Non ci siamo mai fermati perché le nostre ragioni sono inoppugnabili: sappiamo che costruire inceneritori serve a trasformare rifiuti urbani in rifiuti tossici ed inquinare irrimediabilmente il nostro territorio. Sappiamo che i rifiuti possono essere trattati con il riciclaggio, il compostaggio, il trattamento meccanico biologico A FREDDO, senza bisogno di nessun bruciatore.
Non resteremo a guardare e non accetteremo questa devastante prepotenza.
Lo faremo per noi e per i nostri figli e nipoti. Non resteremo a guardare mentre proveranno a posare le prima pietra del cantiere. Non glielo permetteremo, bloccheremo i lavori, bloccheremo il cantiere. Questa non è una battaglia che siamo disposti a perdere. Scendiamo nelle piazze, prendiamoci le strade!

14 APRILE ore 15.30
CORTEO CONTRO L’INCENERITORE
ALBANO LAZIALE, partenza da P.zza Mazzini

Coordinamento contro l’inceneritore di Albano
www.noinceneritorealbano.it

[Web] www.romanotav.info

10-Apr-12

www.romanotav.info

 

Dalle Strade di Grecia…

10-Apr-12

7 Pawnbroker shops were broken in Pagrati and Vyronas of Athens

Tuesday, April 10, 2012

Under these circumstances of crisis and poverty pawnbrokers are opening massively all around the country offering some very much needed cash for valuables like golden jewellery etc. Yesterday 7 such shops got their windows broken and paint-bombs on their façade in Pagrati and Vyronas neighbourhood of Athens. A communiqué titled: ” For a Bottle of Oil they take your house – Break the shop of every black-marketer” was issued claiming responsibility for these attacks, it ends: “Let’s crash those who get richer from poverty and misery.”

 

Sailors on 48-hour strike

Tuesday, April 10, 2012

Sailors are on strike after the minister failed to satisfy their demands for decent payment and decent pension.  Sailors like every other employee in the country experience enormous loss in their income since 2010. This is good Tuesday for Orthodox countries, so a period of school break etc. and a country with so many islands has absolute need of ferries this period, but the sailor unions is very strong and coherent and they manage to freeze marine travel within the country but also overseas where boats with members of the union travel. The government declared that will force the sailors to go back to work. more as they come.

 

Piazza Dimitri Christoula

Monday, April 9, 2012

Words acquire meaning through the tangible and the concrete but at the same time, they can give new meaning and change what we thought to be concrete in return.

For many of us, Syntagma (‘Constitution’) Square is no longer. As anarchists, anti-authoritarians, members of the broader antagonist movement, we could have never found any meaning in the naming of a square after a piece of legislation — how can one name an open, lively space of interaction and intermingling after words in a piece of paper, an abstraction meant to divide and to rule?

The death of Dimitris Christoulas was not just another near-unnoticeable rise in the gruesome statistics of death. With every suicide, every police murder, every horrible death that we have reported in ‘Little Stories from IMF-run Greece’, we made a conscious effort to provide as much information as possible for the deceased. To give them a name, a face and a story; to show that beneath the uniformity of technocratic world of statistics there are once tangible, real lives transformed, crushed, ended.

Dimitris’ death was yet another financial murder. As the old world sets, it unleashes a carnage against those wishing to see its demise and, by now, everyone who perhaps thought they would live through it. Who knows? Perhaps in the world shyly rising, the land plot opposite what will have once been the parliament of the previous regime (at that time known as Syntagma Square) will be named after Dimitris.Piazza Dimitri Christoula. A piazza, not a ‘square’, because public spaces must be open and fluid to be truly public. And it will be named after him, the first entirely public martyr of our struggle, adding to more than 2,000 people that have already committed suicide in this time, the time of the vultures. Undeclared murders, shoved into the oblivion of the private, casualties of the undeclared war authority has waged against the people.

We don’t need to wait for a new world to start declaring, to start using words to change around the concrete. In the time of the vultures, ‘suicides’ are financial murders. Those who die are martyrs of the war unleashed by power against the people. And for us, the spaces of our meeting, our struggle and the death of our own are already ours. Syntagma is dead — long live Piazza Dimitri Christoula.

 

Riot police attacked to protesting dockworkers in front of the Bank of Greece

Saturday, April 7, 2012

The famous haircut of the Greek state’s bonds in fact it is translated into public cuts. The state had transformed various amounts of money that it administrates into Greek state’s bonds. So when all the big bankers agreed for the celebrated 70% haircut in the Greek bonds (virtual cut in their case since they do not really loose any money) institutes like the public universities (whose budget had been transformed into bonds) got a 70% “cut” in their bank accounts overnight. At the same time various pension funds that had been transformed without the agreement of the unions into bonds were “cut” by 70% as well. One of these funds is the dockworkers fund, who suddenly saw 70% of the money that are paying their entire life (and the dockworkers of the previous generations have paid) to vanish, with direct effect on the amount of pensions.

Dockworkers concentrated this morning in front of the Bank of Greece which administrates these accounts and their union committee asked to meet with the bank’s officers, when their committee was in the bank, police attacked to them without any reason injuring two of them.

The dockworkers in front of the bank of Greece

 

People attack policeman in Syntagma Athens, remove his clothes and place them at the point of the death of Dimitris Christoulas

Saturday, April 7, 2012

On the day of the funeral of Dimitris Christoulas, the 77-year old pensioner who killed himself on Syntagma square, people attacked a special forces policeman nearby; they removed his clothes (but not his weapon) and the hanged them by the tree next to which Christoulas committed suicide on Wednesday.

 

Anti-fascists pelt TV presenter with eggs and yogurt live on air after he promoted Neo-Nazi groups in local TV station of NW Greece

Saturday, April 7, 2012

The footage below shows an anarchist intervention at a local TV station in the city of Ioannena, NW Greece.

Some necessary background: the TV show producers had invited a member of Golden Dawn, the neo-nazi group, to ‘inform’ the public about the fascist attack at the Zografou campus of the university of Athens, a few days earlier.

In response, local anarchists and anti-fascists stormed the studio while the news broadcast was on air; they pelted the news presenter with eggs and yogurt, while chanting ‘cops, TV and neonazis, all scum work together’.

 

On hunger strike from today 4 imprisoned anarchists – New rally on Syntagma at 18:00 tonight, injuries and arrests from last night’s rally – An 18-year fights for his life after being beaten up by the police in Crete

Friday, April 6, 2012

Today, the anarchists S. Antoniou, G. Karagianidis, A. Mitrousias and K. Sakkas announced that are going on huger strike, starting today (Stella Antoniou will start one week later due to her health problems). The 4 wrote a communiqué explaining that in mid-March they were invited to give testimonies about several arsons and bombs attributed to the Conspiracy of Cells of Fire. But from the very first moment of their arrest, 16 months ago, police and the system of justice have not provided any explicit evidence and the 4 have refused their participation to this or any other armed group. Initially they were arrested charged for participation to “an unknown group with unknown actions” based on their politics and their relationships with people. In a couple of months K. Sakkas and S. Antoniou would have the right to apply for release until their trial, so while no new evidence was added, suddenly there is a new series of actions that were not attributed to them back 16 months ago, when they were arrested, but since mid-March they are suddenly questioned about them, so now they do not have the right to apply for release.

Today at 18:00 several groups are calling for a rally and march on Syntagma Square in solidarity to Stella Antoniou, who is eligible for release on health grounds but her 4 applications for release were turned down.

Simultaneously other calls for anti-austerity rally at Syntagma at 18:00 are circulated. Yesterday, the rally at Syntagma -protesting for the public, political suicide of Dimitris Christoulas and against austerity- was attacked without any reason by the police, who beat up dozens of people and detained 20 (including a 13-year-old who was charged for “resistance against the authorities”). Police targeted demonstrators but also photo-journalists who covered police brutality. The president of the photo-journalists union Marios Lolos was attacked by riot police and got a crack on his scull yesterday on Syntagma, he is undertaking brain surgery at the moment. The photo-journalists union on 12th of Feb. 2012 issued a condemnation of police and mass media bosses for using/providing media photos and video footage for police purposes, making clear that the union do not permit police to use their work for its purposes.

Two days ago an 18-year-old man was transferred urgently with a C-130 aircraft from Crete to Athens, Tzaneio hospital to be operated for severe injuries in his lug and pancreas. The young man was detained by the police in Irakleio of Crete together with his friends after a night out, police stopped and searched the company and transferred them to the HQ of Police station to “confirm their ID information”. In the HQ of Police in Crete, police officers beat the company of young people up. However, the 18-year old was isolated in another room where two police officers in balaclavas, beat him up for several minutes then they release him. The 18-year old had a broken ribs and injuries in his intestines.

tutto da: http://www.occupiedlondon.org/blog/

video 4 Aprile:

http://www.youtube.com/watch?v=G3sMQOg0i2Y&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=hzzN2x72jW0&feature=related