Alle 18:30 si smonta il presidio e ci si muove in corteo per le strade di San Lorenzo. I numeri aumentano e scritte No Tav cominciano ad apparire sui muri: “ NO TAV ovunque”, “Libere/i tutte/i”, “Bloccare tutto”. Le bandiere sventolano illuminate da un mite sole romano e determinati ci si avvicina insieme al primo obbiettivo della giornata: il deposito logistico di trenitalia a scalo san lorenzo. Le serrature saltano, velocemente si entra e in pochi minuti il corteo è dentro.
Dopo l’iniziale sorpresa la risposta delle forze dell’ordine è massiccia. Dai megafoni si rivendica la scelta di rispondere agli espropri che stanno avvenendo in Valle, con l’occupazione di un luogo di proprietà di trenitalia. Due freccia rossa sono in ostaggio, la tensione sale. Digos e funzionari di piazza, supportati e incoraggiati da un centinaio di soldatini carichi e tesi, intimano di sgomberare immediatamente il posto; si improvvisa un’assemblea di fronte alle porte dello stabile incuranti della massiccia presenza degli sbirri.
E’ un momento di riappropriazione e di orizzontalità. Nasce una discussione animata su come proseguire: se rimanere lì affrontando il divieto della questura o se andare via continuando la giornata in altri modi. Alla fine si sceglie di rimettersi in marcia valutando impraticabile la difesa dello spazio. C’è ancora tanto da fare.
Il corteo riprende le strade del quartiere dirigendosi in piazza dell’immacolata.Nel frattempo l’occupazione di boccea può respirare, la minaccia portata a un luogo così sensibile ha richiamato tutte le forze a loro disposizione. Una sottile soddisfazione serpeggia tra tutte e tutti facendo scandire con più voce cori e canti.
Si raggiunge la piazza. Si ricomincia a parlare; tra chi vuole mangiare e riposarsi e chi invece vorrebbe ripartire subito, tutta la piazza manifesta la volontà di riappropriarsi di un posto, per organizzarsi, vivere insieme e dare forza a queste giornate. Non si aspetta e si riparte insieme sorretti da una determinazione che non fa pesare stanchezza e fame.
Si apre un nuovo posto: l’ex cinema apollo, vicino alla stazione termini. Le sue condizioni non sono come ci si aspettava e non permettono di ospitare le due assemblee in programma nei giorni a venire. Nonostante la delusione di non avere uno spazio agibile si decide di ridare appuntamento per la mattina seguente per allestire un presidio in piazza. Le facce cominciano a segnare un po’ di stanchezza e questa prima giornata di lotta si chiude con una grande cena collettiva in strada. I tavoli e le panche occupano marciapiedi e rotaie del tram. In un’atmosfera surreale le fatiche e le asprezze della giornata si dileguano tra risate e buon cibo. Mangiare insieme significa di più che sopperire ad un bisogno, significa mettere un altro tassello a quella vita in comune che si costruisce solo nella lotta.
Ci si saluta dandosi un nuovo appuntamento per il giorno dopo; ore 10:00 del mattino a piazza dell’immacolata a San Lorenzo. Domani sarà una nuova giornata di lotta e tutte e tutti vanno a dormire pensando a proposte pratiche da condividere la mattina successiva.
da: romanotav.info