Un altro suicidio politico di un insegnante di sinistra Metoikidis attivista Savas termina la sua vita
Sabato 21 aprile 2012
La sera del 21 aprile, 45 anni, insegnante di una ttivista di sinsitra. L’insegnante quarantacinquenne Savas Metoikidis. che si è impiccato nella sua città natale, Stauroupoli, vicino alla città di Xanthi, nella Grecia settentrionale. Savas era un compagno impegnato politicamente e ha lasciato un lungo manoscritto per spiegare le ragioni del suo suicidio, che sarà probabilmente pubblicato a tempo debito. Secondo le prime informazioni riguardo il manoscritto, si tratterebbe di manifesto contro il memorandum greco imposto dalla troika e dei suoi effetti sulla società greca.
Questo il suo messaggio: leggiamolo per radio
Chi sono, dopo tutto, i teppisti?
La violenza è di lavorare per 40 anni per delle briciole e chiedersi se si riuscirò a smettere
La violenza sono i titoli finanziari, i fondi assicurativi saccheggiati, la truffa in borsa.
La violenza è essere costretti a stipulare un mutuo per una casa che si finisce per pagare come se fosse fatta d’oro.
La violenza è il diritto del tuo capo ‘di licenziare in qualsiasi momento in cui gli piace farlo
La violenza è la disoccupazione, la precarietà, i 700 euro al mese con o senza contributi previdenziali.
La violenza sono gli “incidenti” sul lavoro, perché il padrone ridurre i costi di gestione a scapito della sicurezza dei lavoratori.
La violenza è quello di prendere psicofarmaci e vitamine per far fronte agli orari di lavoro
La violenza è per te di essere una donna migrante , vivere con la paura di essere cacciato dal paese in qualsiasi momento e di vivere in una costante insicurezza.
La violenza è per te di essere casalinga, lavoratrice e madre allo stesso tempo.
La violenza è per te che ti prendono per il culo al lavoro dicendo: ‘dannazione, sorridi, è chiedere troppo?’
Quello che abbiamo vissuto io lo chiamo una rivolta. E proprio come ogni rivolta appare come una prova generale della Guerra Civile, ma puzza di fumosità, gas lacrimogeni e sangue. Non può essere facilmente sfruttata o controllato. Accende le coscienze, si rivela e polarizza le contraddizioni, e promette, almeno, momenti di condivisione e di solidarietà. E traccia i percorsi verso l’emancipazione sociale.
Signore e signori, benvenuti alle metropoli del caos! Installate porte sicure e sistemi di allarme alle vostre case, accendete il televisore e godetevi lo spettacolo. La prossima rivolta sarà ancora più agguerrita, mentre il marciume di questa società si approfondisce … Oppure, si possono prendere le strade al fianco dei vostri figli, si può colpire, si può osare di affermare la vita che vi stanno derubando, si può ricordare che una volta eravate giovani che volevano cambiare il mondo.
Savas Metoikidis